Fumo fritto

Adesso ditemi voi se il Gran Consiglio ticinese doveva mettersi a legiferare anche sul divieto di fumo nei locali pubblici?! Non bastava il buon senso? Gli avventori di un ristorante, per dire, sono grandi abbastanza per regolarsi al meglio. In effetti non ho mai visto nessuno fumare più di una sigaretta dopo cena. E i fumatori sono tutti abbastanza educati per chiedere al vicino di tavolo il permesso di fumare. Succede sempre. Allora perché deve mettersi in mezzo il Gran Consiglio? Vi dico una cosa che non avete ancora sentito: è una legge liberticida. Lo so che è un giudizio forte. D’altra parte non uso mai le parole a sproposito. I talebani che non vogliono respirare aria fumé, che non capiscono che il fumo è il sale dell’ossigeno, si tappino nei loro asettici salotti. Chi odia i fumatori, odia una parte dell’umanità. Dunque merita l’isolamento. Naturalmente ci sono anche i bacchettoni che tirano in ballo i bambini. Il solito argomento facilone e demagogico: non si può imporre il fumo passivo a un fanciullo. Invece no. Un tenero polmoncino deve essere allenato il più presto possibile a imparare il difficile mestiere del respirare. Anzi, a 6 anni mediamente un bambino è pronto per cominciare a fumare, come spiega chiaramente uno studio del professor Philip Morris. So del caso esemplare di un fumeur prodige che all’età di 3 anni passò in scioltezza dal biberon al toscano. Ma torniamo al mondo degli adulti. È ora di avere il coraggio di dire basta a tanti proclami salutisti. Sono quei miti che a furia di ripeterli vengono assimilati come dogmi incontestabili. Ma per piacere! Un tumore al polmone non ha mai ucciso nessuno. E poi se vi dà fastidio il fumo passivo cercate di diventare fumatori attivi. Prendete in mano la vostra esistenza. Ci sono davvero un sacco di pregiudizi contro il fumo delle sigarette e affini che andrebbero superati. Perché il fumo delle sigarette è cattivo e quello delle candele è romantico? Per tacere di quello dei caminetti. Persino il falò ci pare un fatto positivo. In effetti se si guarda alla storia dell’umanità tutti sanno che essenziale per la nostra evoluzione fu la scoperta del fuoco. Nessuno ha mai pensato che col fuoco fu scoperto anche il fumo? Dev’esser stato commovente in una notte del Paleolitico sentire il primo uomo che attacca bottone con una signorina: “Scusi, ha da accendere?” Cosa avrà risposto lei? “Se ne vada, è una caverna non fumatori questa”. Non credo proprio. Bei progressi ha fatto l’umanità. Infine non capisco proprio perché una provola possa essere affumicata, e anzi ne cresce in gusto e gloria, mentre il cliente di un bar no. Valiamo meno di una scamorza forse? Quel che è buono per castagne, polenta e braciole è cattivo per noi? No. Approfittiamo dei benefîci del fumo perché il fumo è un aroma, una spezia che condisce il ritrovarsi tra persone socievoli. Perché demonizzarlo allora? Attenzione a imboccare il sentiero dell’intolleranza anti-fumo. Perché il prossimo passo quale sarà? La proibizione degli incensi in chiesa? E l’annuncio dell’elezione del prossimo papa come lo faremo? Via Sms?

Pubblicato il

28.10.2005 14:00
Flavia Parodi
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