Faust, Mefistofele e le tentazioni della sinistra

Per un “appartamento” di 9 metri quadri commerciali nella zona dell’università di Roma, l’agenzia immobiliare chiede 120 mila euro. Il locale è ricavato al decimo piano di un condominio, dove una volta c’erano i cassoni per l’acqua. Insomma, una soffitta a 13 mila euro al metro quadro. Il quotidiano italiano che ne ha scritto ai primi di maggio fa rientrare il tutto nella categoria della bolla immobiliare. Ma non si tratta solo di questo. Il locale si può affittare per 450-500 euro al mese. Dunque per l’acquirente il rendimento è garantito, il rischio è inesistente, la rivalutazione è prevedibile. La bolla immobiliare può rivelarsi vantaggiosa per chi sa collocarsi dalla parte giusta. Immergi la mano fatta a scodella nel fiume di denaro che scorre sotto i tuoi occhi! Fa’ in modo che sia uno studente di provincia a dissanguarsi! Rinuncia a considerare le conseguenze delle tue azioni! Fingi di non avere un’anima! Pensa soltanto a contare i tuoi soldi in banca e ripeti a te stesso che te li sei meritati e che tutto ciò è bellissimo! La proposta dell’agenzia immobiliare somiglia al patto stipulato tra Mefistofele e Faust: se un giorno Faust si sentirà appagato da una delle cose che gli verranno offerte, se dirà all’attimo: “Fermati, sei bello!”, nel medesimo istante la sua anima apparterrà a Mefistofele. Che cosa sussurra Mefistofele al partito socialista e ai sindacati? Non affannatevi a fare progetti per il futuro, godete il presente! Il capitalismo e il mercato esistono, non si scelgono! Le scelte vanno fatte eventualmente sugli aggettivi: l’economia di mercato non deve essere combattuta, ma controllata! Lottate contro il capitalismo selvaggio, contro il capitalismo brutale, ma il sostantivo no, non mettetelo in discussione! Ne fa una questione di aggettivi anche il presidente del partito socialdemocratico tedesco. Al giornalista che gli domandava se preferisse il socialismo al capitalismo, Franz Müntefering ha risposto: «No, ma nemmeno il capitalismo mi piace. Io mi ribello ai protagonisti dell’economia e dei mercati finanziari che si comportano come se per loro non ci fossero più barriere e regole. Certi uomini della finanza non sprecano nemmeno un pensiero per le persone di cui distruggono il posto di lavoro. Restano anonimi, non hanno volto, si gettano come stormi di cavallette sulle imprese, le divorano e procedono oltre». Come se il comportarsi da cavallette non fosse perfettamente coerente con i principi del capitalismo. Quindi – continua Mefistofele – accettate lo stato di cose presente! Differite a tempo indeterminato ogni volontà di lotta, anzi, ogni discorso al riguardo, mantenete la pace sociale! Ricavate il vostro reddito dai casinò piuttosto che dalle fabbriche, vivete con gli interessi dell’evasione fiscale praticata negli altri paesi invece che con il vostro lavoro, permettete che sui dépliant turistici la Svizzera venga descritta come il paese dove non si sciopera e dove il segreto bancario è rigoroso! Mefistofele sa toccare le corde sensibili dell’animo, i grafici e le cifre gli sono familiari, è intelligente. Ma ha troppa fiducia nelle sue capacità di persuasione, e si azzarda ad aggiungere: il capitalismo è un corpo vivo, non si può concepirlo come un nemico: è necessario saperne apprezzare le qualità, metterle a profitto, bisogna che la sinistra impari a governarlo, per impedire che sia la destra a farlo! Governare il capitalismo da sinistra, come ha fatto Schröder, come sta facendo Blair, come farà Prodi? Essere licenziati, perdere diritti, lasciar ridurre i contratti di lavoro a carta straccia, entrare nelle statistiche dei poveri e intanto guardare i ricchi che diventano più ricchi (loro la sanno fare la lotta di classe), poi essere sconfitti alle elezioni e di nuovo farsi governare dalla destra, la quale continuerà a licenziare, togliere diritti eccetera? Se questo è il programma della sinistra, se questa è l’alternanza “democratica”, allora è meglio lasciar perdere e tornare a leggere Goethe.

Pubblicato il

10.06.2005 13:30
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