Farsi capire

Patrizia Pesenti entra rafforzata nella campagna elettorale cantonale del 6 aprile. Dopo essere stata eliminata in maniera poco elegante – per dirla con un eufemismo – quale candidata per l’elezione al Consiglio federale dalla direzione del Partito socialista svizzero (Pss), la consigliera di Stato ticinese ha raccolto molta simpatia in tutta la Svizzera ma, soprattutto, in Ticino. L’abile politica saprà senz’altro trarne profitto attirando, con altri candidati forti, voti da tutte le parti in favore della lista socialista. Oggi il tempo lavora a favore di un socialismo imperniato sullo sviluppo sostenibile, la solidarietà e il rispetto della singola persona. Un giovane socialista disse in una riunione di sezione: «Pian, piano le cittadine e i cittadini cominciano a capire e a vedere le conseguenze dell’avversare lo Stato, della strategia di indebolirlo, dei continui pacchetti fiscali, indicati quale mezzo per far crescere l’economia; adesso, in tempo di crisi, mancano le entrate fiscali e se oggi si vanno a tagliare le uscite si tocca il nervo dello Stato». Sì, molti cittadini cominciano a capire che le promesse di quelli che hanno una fede cieca nel mercato e nella deregolamentazione sono state smentite dalla realtà. La consigliera di Stato Marina Masoni e i suoi seguaci hanno incassato, negli ultimi tempi, alcune batoste in votazioni popolari e in parlamento. Proprio lei che brilla per intelligenza e coerenza, ha sbagliato a nominare il riorganizzatore del turismo, e quando l’errore era visibile quasi a tutti, non mollava di un milimetro; ha dovuto ritirare il suo messaggio sull’Azienda elettrica ticinese (Aet), e quando il parlamento ha votato la legge sull’agricoltura, negando la sua adesione, ha contrariato i membri del Gran Consiglio. Queste faccende dovrebbero costarle parecchi consensi. Ne beneficeranno i socialisti? Il consigliere di Stato che dice sì a tutti, a quelli che vogliono proteggere la popolazione dalle conseguenze del traffico pesante crescente, come a quelli che vogliono nuove strade, nel 1999 ha raccolto maggior numero di voti. Ciò può irritare poiché quando si viene al sodo è l’ambiente ad uscire sconfitto, come insegna la decisione di costruire una nuova strada nel mezzo del piano di Magadino. Oggi, forse, la popolazione ha uno sguardo più disincantato. Tuttavia non basta ai socialisti avere delle buone idee, presentare un programma accattivante. Se non si riesce a comunicare bene, a far passare il messaggio alle cittadine e ai cittadini, allora non servono neanche le migliori proposte. I populisti si possono permettere facili slogans che nascondono a malapena le incongruenze, ma i socialisti sono “condannati” alla coerenza. Varrebbe quindi la pena di impegnare le migliori forze alla ricerca dei modi più adeguati ed efficaci di farsi capire.

Pubblicato il

13.12.2002 14:30
Beat Allenbach