Allora: la Lega dei ticinesi, club sempre più esclusivo che serve a farsi gli interessi propri a spese altrui, lancia un’iniziativa per garantire il carattere di ospedale acuto all’Italiano di Viganello. A Giuliano Bignasca non importa che lì vicino ci sia già il Civico: l’importante è salvare i privilegi di qualche baronetto viganellese della medicina. Come Sergio Macchi, liberale. Che l’iniziativa la sottoscrive di slancio. Ma non solo lui: la loro adesione l’hanno già data anche Giorgio Giudici ed Erasmo Pelli, pure loro liberali. Di quel partito che con Marina Masoni fa le ramanzine sulla responsabilità individuale per contenere l’esplosione dei costi sanitari e del deficit del Cantone. Bignasca, Macchi, Giudici e Pelli sono pure candidati al Municipio di Lugano. E se eletti assieme farebbero una solida maggioranza. Il messaggio per chi vorrà campare di privilegi anche nella nuova Lugano è chiaro: noi ve li garantiamo. Non firmerà l’iniziativa leghista invece Giovanna Masoni, candidata Plr al Municipio che questa bandella dei quattro vuole escludere. Quando la rampolla di un casato esperto in intrallazzi non ci sta, vuol dire che la cosa puzza troppo. E se ci tocca fare il tifo per una Masoni è proprio l’ora di dire addio, Lugano bella. |