Elezioni europee, chi si accontenta gode

Sui risultati italiani delle recenti elezioni europee (praticamente parità di consensi tra i due schieramenti di centrodestra e di centrosinistra, ma nelle contemporanee elezioni amministrative di molti comuni e province, ed in quelle della Regione Sardegna, il centrosinistra ha invece stravinto) nei commenti che ne sono seguiti si è detto e scritto di tutto ed il contrario di tutto, come sempre accade in Italia dopo l’apertura delle urne e la conta dei voti e, a dire dei loro dirigenti, alla fine tutti i partiti in lizza hanno vinto. Mai che qualcuno di loro ammetta pubblicamente, per una volta, la sconfitta: qualsiasi risultato si ottenga viene sempre individuato un lato positivo. Anche questa volta, quando tutti erano ormai convinti che, perlomeno, Silvio Berlusconi avesse perso, niente da fare! Neppure lui è uscito sconfitto. Infatti, a sentire il caustico “pretonzolo” (definizione di Giuliano Amato), coordinatore di Forza Italia ed ex sindaco comunista di Fivizzano in Lunigiana, l’on.le Sandro Bondi, pure per Berlusconi ed il suo partito (?!) queste elezioni non sono andate male considerando che, mentre negli altri maggiori Paesi Europei (dalla Francia alla Gran Bretagna, per finire alla Germania) i partiti di governo hanno preso delle sonore batoste dagli elettori, in Italia Berlusconi e la sua maggioranza hanno, invece, tenuto molto bene. Come dire… chi si contenta gode! Per quanto concerne, poi, il voto espresso dagli italiani residenti nei Paesi dell’Unione Europea c’è da rilevare, innanzitutto, che la loro partecipazione al voto è stata molto bassa, solo l’11 per cento (ma in queste elezioni è possibile scegliere di votare per i candidati locali invece che per quelli dei rispettivi collegi italiani). Tuttavia, per quanto concerne i risultati, il centrosinistra ha ottenuto il 44,9 per cento dei voti, mentre il Polo delle Libertà, la coalizione di governo, il 37,5 per cento. A proposito del voto espresso da questi italiani si è avuta, invece, una conferma di quanto già emerso nelle ultime elezioni dei Comites e cioè della debolezza in Europa di Alleanza Nazionale, il partito del Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, che ha ottenuto solo il 6,1 per cento dei voti a fronte dell 11,5 per cento ottenuto in Italia. Ma la vera sorpresa è stata il risultato personale del Ministro Tremaglia che ha ottenuto una manciata di voti di preferenza (82), mentre il vice presidente del Consiglio, Gianfranco Fini candidato nello stesso collegio del Nord-Ovest, ha ottenuto, sempre in Europa 437 voti di preferenza: una vera e propria sconfitta personale per il Ministro per gli Italiani nel Mondo che, certamente, avrà portato un grande sconforto tra i suoi pretoriani che, in emigrazione, non mancano mai di decantarne i meriti! Un’ulteriore dimostrazione che gli italiani all’estero, checché se ne pensi e se ne dica, non guardano assolutamente a destra ma ragionano politicamente alla stessa stregua dei connazionali in Italia. E adesso attendiamo domenica 27 giugno, quando i Grandi Elettori (membri dei Comites e rappresentanti del mondo associativo), convocati dalle rispettive Ambasciate italiane, si riuniranno in tutto il mondo per eleggere i loro rappresentanti nel Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie), il parlamentino che rappresenta a Roma le comunità italiane all’estero, per verificare se si ripeterà il grande successo ottenuto dal centrosinistra nelle elezioni dei Comites. E, per quanto ci riguarda più da vicino, per verificare se i Grandi Elettori (300), che si ritroveranno a Berna per eleggere i cinque membri del Cgie che spettano a Svizzera, Croazia e San Marino, confermeranno la loro fiducia all’alleanza “Uniti con l’Ulivo per gli italiani in Svizzera” e cioè ai candidati che verranno da essa proposti.

Pubblicato il

25.06.2004 14:30
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