E noi che siamo uomini

Qualche tempo fa ho deciso che avrei collezionato le prime pagine dedicate da Area alla questione femminile. Non sono sicuro di avere abbastanza spazio in casa, ma potrei decidere di affittare un magazzino all’uopo. Da quando quell’omaccione di Daniele Fontana ha mollato il pacco per andare a lavorare in un giornale fondamentalmente maschilista come la Regione (che ha, ricordiamolo, lasciato a casa la Monica Piffaretti, rimasta incinta, per far diventare direttore il Matteo Caratti che, sia detto per inciso, è proprio il responsabile primario della gravidanza medesima! Okay, si fa per scherzare…), Area sembra aver ritrovato se stessa, infilando lì una serie di prime pagine dove sembrava che l’unico problema di questo stramaledetto mondo sia (come dissentire?) la condizione femminile. Se fossi portato alle malignerie, direi che la composizione sessuale della redazione, con un solo sparuto rappresentante del sesso forte, potrebbe aver ingenerato una specie di complesso autarchico. Una cosa del tipo: "e noi che siamo donne, paura non abbiamo…". E giù di editoriale! Io so che passo per essere uno poco attento alle istanze femminili: una immeritata fama di maschilista mi perseguita da anni, avendo provocato non pochi problemi relazionali tra me e nobili istituzioni quali il coordinamento donne della sinistra (scusate il minuscolo). Ma vi giuro, credetemi, non è vero. Sono molto sensibile ai problemi dell’altra metà del cielo, ma non dimentichiamo che si tratta pur sempre di una metà del cielo. C’è l’altra metà che è, come la prima, infinita. E, con la fierezza tipica di chi, come me, ama segare ogni ramo sotto le sue chiappe, e gettare alle ortiche la political correctness, dichiaro quanto segue: "tutte queste prime pagine sulle donne mi hanno irrimediabilmente rotto". Lo dico da lettore. Non so se possa essere considerata una scusante! Lo so, direte voi, che la mia opinione non interessa a nessuno. È vero, ma interessa a me e, avendo per queste ultime righe sparute, uno spazio per manifestarla, ecco che lo fo. Con maschio vigore, con virile rozzezza e con un certo senso di stanchezza, anche questo tipicamente maschile. Ps: Seguirà, dopo le vacanze, contrita autocritica di fronte alle compagne indignate.

Pubblicato il

06.07.2001 14:00
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