Puntuale, come le stagioni, ritorna d’attualità il Fc Ticino: questa volta è il turno del presidente del Fc Locarno Stefano Gilardi che ha depositato il marchio presso il Registro di commercio di Locarno. Un passo più in là delle solite sterili discussioni, quindi, quello compiuto da Gilardi che vorrebbe – e citiamo l’estratto dell’iscrizione al Registro di commercio, riportato dal Giornale del Popolo del 23 marzo scorso – «promuovere l’educazione e l’etica sportiva in generale e il gioco del calcio in particolare; suscitare un largo sostegno della popolazione per questo sport nel Cantone; diffondere un’immagine positiva della Repubblica e del Cantone Ticino tramite il gioco del calcio; salvaguardare e promuovere gli interessi comuni delle società calcistiche della Repubblica e del Cantone Ticino, (...). Si auspica che al Fct confluisca in qualità di membro il maggior numero possibile di club attivi nel Cantone così come la Federazione ticinese di calcio. Il Football Club Ticino mira ad essere affiliato all’Asf. I suo colori sociali sono il rosso e il blu». A questa bella e ambiziosa lista di obiettivi e di sogni c’è stata, legittimamente, una presa di posizione molto scettica e perplessa da parte dei principali presidenti dei sodalizi ticinesi, non coinvolti in questa singolare e discutibile iniziativa. Leggendo le finalità di questa squadra cantonale, sembra quasi che finora in Ticino nessuno si sia accorto che esista uno sport chiamato calcio; forse Gilardi dimentica che il football, alle nostre latitudini, è la disciplina che ha il maggior numero di giocatori tesserati, che vi sono un’infinità di squadre iscritte ai vari campionati regionali e che, specialmente, diversi club hanno dei settori giovanili sani, solidi e affidabili. La diffusione dell’immagine positiva del Ticino e il largo sostegno della popolazione per questa attività sono quindi già garantiti e assicurati da quasi un secolo, da generazioni di dirigenti, allenatori, collaboratori e giocatori che hanno permesso al football di diventare lo sport più praticato e più amato della Svizzera italiana. La struttura di base poggia, insomma, su buone basi, grazie al lavoro di tantissime persone che hanno dedicato e dedicano, in svariate vesti, il loro tempo libero al mondo del pallone. Nel calcio di élite attualmente la situazione è tutt’altro che scadente: abbiamo tre squadre in serie B che non sfigurano affatto e nelle categorie inferiori vi sono tante altre compagini – in primis proprio lo stesso Locarno! – che stanno comportandosi in modo assai onorevole e dignitoso. Certo, oggi non abbiamo una compagine ai massimi livelli; l’ultima in grado di cimentarsi ai vertici del campionato di serie A è stata, qualche anno fa, il Fc Lugano. La pazienza, la passione e il lavoro costante solitamente sono paganti: se poi la semina darà dei gustosi e validi frutti ambiti da qualche generoso sponsor tanto meglio ! Per il momento pensiamo a valorizzare e a incrementare i movimenti giovanili: le potenzialità, la “massa critica” e i talenti non mancano, basta crederci.

Pubblicato il 

02.04.04

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