E chi se ne frega della povera gente

Berlusconi è arrabbiato con Renzi: mi ha fregato le idee e le riforme, dice. Un esempio? L’abolizione della tassa sulla prima casa per tutti, ricchi e poveri tanto per aumentare le diseguaglianze; è un vecchio cavallo di battaglia del Cavaliere disarcionato per eccesso di maneggi, imbrogli, compravendite illegali di corpi femminili e parlamentari. Il presidente di Confindustria Squinzi plaude alla legge di stabilità, che per quanto in fieri, traccia un’idea precisa di società classista e antisindacale che eccita gli spiriti animali degli italici capitalisti. Per far godere gli (im)prenditori bisogna tagliare da altre parti: i finanziamenti ai Comuni (dunque tagli sui servizi essenziali) e la sanità. I Comuni, dice Renzi, si aggiustino, risparmino.

 

Sulla sanità, poi, nessun problema, basta incentivare sanità privata e, soprattutto, aziendale garantendo sgravi fiscali alle imprese nei contratti di secondo livello per favorire il welfare aziendale, abolendo il contratto nazionale, unica garanzia della solidarietà generale. In Italia solo il 7% dei lavoratori dipendenti ha l’integrativo. Non bastavano le “riforme” già fatte, il diritto ai licenziamenti individuali senza giusta causa, né l’introduzione del controllo a distanza dei lavoratori, o l’aver reso un’ora di straordinario più conveniente di un’ora contrattuale. La via tracciata è quella percorsa tra il plauso generale dal presidente di Fca Sergio Marchionne. Ecco perché la legge di stabilità piace alla destra e ai padroni. E c’è ancora chi si chiede se Renzi è di destra o di sinistra.


La politica italiana non cessa di stupire. Al centro del dibattito c’è sempre Roma. Roma capitale sbancata da Mafia capitale si è liberata del sindaco Marino, buttato giù dal Campidoglio da un’alleanza indecente tra poteri forti, Vaticano e Pd. Marino aveva infastidito il Papa e i baciapile con le unioni civili, i commercianti con la chiusura dei Fori Imperiali al traffico, i mafiosi pigliatutto e i loro sherpa insediati a destra e in un Pd invischiato nelle peggiori operazioni. Marino un eroe civile, dunque? Piuttosto un pre-politico non all’altezza di una sfida impari, incapace di scegliersi collaboratori adeguati, ingenuo certamente anche se perbene – dote importante ma non sufficiente in politica. Renzi non lo voleva sindaco a Roma ma ha vinto primarie ed elezioni, lo ha osteggiato in ogni modo e infine se ne è liberato.

 

Roma è commissariata e siccome incombe il Giubileo, commissario è stato nominato il prefetto di Milano che ha gestito l’Expo di Milano: Paolo Tronca, l’uomo dei grandi eventi perché dei piccoli, cioè della vita della povera gente, a questo governo non gliene frega niente. Primo atto di Tronca, scavalcare il Tevere per farsi benedire dal Papa defenestratore (di Marino). Preparerà Giubileo ed elezioni di primavera con i partiti ridotti a inquisiti comitati d’affari. Il Pd non sa che pesci pigliare, guarda al palazzinaro Marchini che potrebbe essere sostenuto sia da Berlusconi che da Renzi. Tutta benzina nella macchina di Beppe Grillo.

Pubblicato il

05.11.2015 10:32
Loris Campetti