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«La notizia della morte del Papa mi ha raggiunto in Terra Santa dove mi trovo per un convegno, cui partecipano 47 vescovi e 11 cardinali, chiamati per una verifica del cammino neocatecumenale, uno dei tanti movimenti ecclesiali nuovi, che hanno avuto il sostegno del Papa al di là delle freddezze e delle riserve della Chiesa istituzionale. Il peggioramento della salute del Papa ci era stato comunicato mentre dalla Galilea, dove siamo alloggiati, ci stavamo trasferendo a Gerusalemme per una celebrazione del tutto eccezionale nel Cenacolo, in quella sala superiore, dove si era svolta l’ultima Cena di Gesù. Celebrare nel Cenacolo, mentre ci giungevano le notizie dell’aggravarsi delle condizioni di salute del Papa ha rappresentato una esperienza carica di intensa emozione. Ritornando da Gerusalemme verso la Galilea, scendendo la strada che conduce verso Gerico, pensavo all’ambientazione della parabola del Buon Samaritano. Pensavo al Papa che stava entrando nell’ottavo giorno». Donminogrampa, Vescovo di Lugano, su “il Caffè” del 3 aprile 2005

Pubblicato il 

08.04.05

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