Il 28 si voterà sull'iniziativa espulsioni dell'Udc e sul controprogetto di governo e parlamento.
L'iniziativa intende iscrivere nella Costituzione federale la perdita di ogni diritto di soggiorno, la revoca del permesso e l'espulsione, con divieto d'entrata sul territorio svizzero da 5 a 15 anni, 20 anni in caso di recidiva, per gli stranieri condannati per "omicidio intenzionale, stupro o altro delitto sessuale grave, per un reato violento quale ad esempio la rapina, tratta di esseri umani, traffico di stupefacenti o effrazione" o che "hanno percepito abusivamente prestazioni delle assicurazioni sociali o dell'aiuto sociale". Tale lista può essere completata dal legislatore in ogni momento con "altre fattispecie".
L'automatismo di tali provvedimenti introduce una pena aggiuntiva in funzione della nazionalità straniera del condannato, contravvenendo quindi al principio fondamentale dell'uguaglianza di fronte alla legge nonché al principio secondo cui nessuno può essere condannato due volte per lo stesso reato. Per l'iniziativa, anche i rifugiati, le persone concretamente in pericolo in caso di rimpatrio (rifugiati della violenza) o le persone minacciate di tortura nel paese d'origine (il cui rimpatrio è proibito in maniera assoluta dal diritto internazionale), sarebbero oggetto di una revoca di permesso e di un'espulsione senza che venga fatta alcuna analisi della proporzionalità di tali misure. Una persona perseguitata in patria rischierebbe, quindi, di essere rimandata dal boia a causa della percezione abusiva di una cifra modesta di prestazioni sociali.
Il controprogetto riprende la stessa doppia pena dell'iniziativa cambiando il catalogo di condanne suscettibile di generare l'espulsione e aggiungendovi l'espressione ogni "altro reato passibile di una pena privativa di libertà non inferiore a un anno", anche se questa fosse sospesa. Inoltre è prevista l'espulsione anche per gli stranieri condannati ad una pena detentiva di almeno 18 mesi "per truffa o per altro reato nell'ambito dell'aiuto sociale, delle assicurazioni sociali o dei tributi di diritto pubblico, oppure per una truffa di carattere economico" e per i condannati per un altro reato qualsiasi ad una pena detentiva di almeno due anni o a più pene detentive o pecuniarie pari a complessivamente 720 giorni o 720 aliquote giornaliere in un periodo di 10 anni. Il controprogetto non differisce dall'iniziativa e in alcuni punti è anche più zelante, inoltre non è garantito che tale regolamentazione sia conforme al diritto internazionale. In effetti il 2 agosto 2001 la Corte europea dei diritti umani ha condannato la Svizzera per violazione del diritto al rispetto della vita familiare in seguito all'espulsione, motivata da una condanna a due anni di privazione di libertà, di un cittadino straniero coniuge di una cittadina svizzera (Boultif c. Suisse 54273/00).

Pubblicato il 

19.11.10

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