È un connubio a prima vista ardito, ma quando si parla di commercio di frontiera a Chiasso non si può trascurare l’attività di postriboli, saune o night club. Un settore, quello della prostituzione, in ascesa nella piccola cittadina di confine da 8 mila abitanti visitata quotidianamente dai turisti del sesso della vicina Penisola. Ascesa che trova conferma nelle domande di apertura che – più o meno esplicitamente – hanno ricevuto in questi ultimi mesi le autorità comunali. «Fra le quali la richiesta per un’apertura di un centro di dominazione leggera, con artiste e call center compresi», ci ha detto il vice sindaco Luigi Rigamonti. Nulla di illegale, la prostituzione in Svizzera è lecita purché non vi sia sfruttamento. Ma il confine fra quello che si può e non si può fare in questo caso è piuttosto labile. All’indomani del blitz anti-prostituzione effettuato al club Pompeii – che aveva portato al fermo e all’espulsione di una decina di ragazze sprovviste di permesso di soggiorno – uno dei titolari della sauna dichiarava tramite le colonne del settimanale Il caffè: «Mi dispiace per loro, ma le ragazze erano normali clienti». Normali clienti che attirano sempre più clientela. «Il fenomeno della prostituzione a Chiasso ha dato meno nell’occhio per rapporto a quella che era la situazione a Lugano-Paradiso, ma anche qui esiste. Lasciando perdere tutti quelli che sono gli aspetti morali della faccenda, si potrebbe dire che ora l’italiano arriva a Chiasso anche per i postriboli e non più per sigarette o cioccolata. Abbiamo avuto la canapa, c’erano una ventina di negozi nella sola Chiasso, ora abbiamo i bordelli», afferma Luigi Rigamonti. Bar con camere a disposizione ai piani superiori, sauna club e night non mancano nella piccola cittadina. «Ci sono abitanti del quartiere di via Soldini che ci hanno mandato un’ampia documentazione sul via vai di auto nella vicinanza di questi locali, è impressionante constatare il numero di persone che si reca tutti i giorni in questi luoghi», dice il vice sindaco. Le richieste per ampliare l’offerta non sono mancate in questi ultimi mesi. È stato bocciato il progetto che voleva la ristrutturazione da parte di un privato dell’ex Albergo Antico, «l’idea era quello di creare un bar sotto e parcellizzare in stanze i locali sopra, la sua destinazione ci sembrava abbastanza ovvia». Sulla richiesta per l’apertura di “un centro di dominazione leggera” – nella zona adiacente al piazzale Brogeda per lo sdoganamento di merci – non è stato invece necessario ricorrere a particolari interpretazioni. Dopo un primo parere negativo il Municipio ha dato in settimana il suo no definitivo, «la richiesta era chiara: call center con addette e sedicenti artiste che avrebbero dovuto produrre la propria arte in loco». Luigi Rigamonti parla anche di altre domande «se non lampanti, perlomeno “curiose”» che giungono puntualmente in Municipio: «Richieste di concessione di permessi per ristrutturare appartamenti. Da 4 locali e mezzo ad alcuni monolocali. L’unica “arma” che può brandire il Municipio è quella pianificatoria: i bar non possono avere un collegamento diretto con gli appartamenti ed in caso di richiesta di inserimento di questi esercizi in zona residenziale il Municipio può negare la concessione». In un sito internet Chiasso, insieme a Lugano e Locarno, è consigliata per coloro che sono alla ricerca di “accompagnatrici” perché – si legge testualmente – «Il Ticino ha molto di più da offrire che risotto, boccalini e Nella Martinetti. Vieni a visitare le sue stupende ragazze. Troverai il sole 365 giorni l’anno!».

Pubblicato il 

17.12.04

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