Diritti

Domande d’asilo, né emergenza né caos

Uno dei temi che ha tenuto banco durante la recente campagna elettorale per le elezioni nazionali è stato quello legato alle migrazioni internazionali, al terzo posto fra le preoccupazioni delle svizzere e degli svizzeri. Si è parlato di caos, di situazione di emergenza, di ingovernabilità nel settore dell’asilo. È stata addirittura lanciata un’iniziativa che chiede, tra le altre cose, che il Consiglio federale intervenga con misure limitative proprio nel settore dell’asilo e dei ricongiungimenti familiari – oltre che sulle naturalizzazioni – qualora la popolazione dovesse raggiungere i 9,5 milioni di abitanti. Gli stranieri e i richiedenti asilo sono stati additati quale causa di tutti i mali che attanagliano la Svizzera.

 

Ma è proprio così? Davvero siamo oggi confrontati con una situazione di emergenza e di caos? Oggettivamente non direi proprio. Certo emergono alcuni elementi di criticità, il sistema introdotto nel 2019 – approvato con larga maggioranza dal popolo svizzero – può senz’altro essere migliorato. Ma parlare di caos e di emergenza, indica una situazione che non è riscontrabile nella realtà.

 

La statistica ci aiuta ad avere una corretta dimensione. Coloro che hanno gridato al caos, all’emergenza, hanno fatto riferimento alle domande d’asilo presentate nel 2022 che sono state 24.500. Tante al punto tale da parlare di emergenza e di caos? Non sembra proprio. Difatti nel 1991 le domande d’asilo sono state 35.881 e nel 1992 41.663. Verso la fine degli anni ’90 abbiamo 42.979 domande d’asilo nel 1998 e 47.513 nel 1999. Per arrivare ai nostri giorni, il dato più importante è registrato nel 2015 e nel 2016 con, rispettivamente, 39.523 e 27.207 domande. Poi, fino al 2021, sono state inferiori alle 20.000 unità.

 

In passato la Svizzera ha ricevuto molte più domande d’asilo e non sembra che ciò abbia fatto gridare all’emergenza e al caos. D’altra parte appare paradossale continuare a parlare di emergenza di fronte ad un fenomeno che periodicamente ha delle impennate. La migrazione internazionale oggi è un fenomeno strutturale e non più emergenziale e come tale dovrebbe dunque essere trattato. E non sarà certo con leggi più restrittive che rendano la Svizzera meno attrattiva che si potrà governare il fenomeno, come pretende la destra.

 

I dati dimostrano che l’aumento delle domande si verifica in occasione di crisi internazionali. E basta osservare i principali Paesi di provenienza dei richiedenti asilo per rendersi conto che questi sono Paesi che non rispettano i diritti umani. D’altronde 24.000 domande d’asilo rappresentano la normalità, considerato che il nuovo sistema in vigore dal 2019 è stato proprio testato prendendo come riferimento questa cifra. Dunque il supposto caos e la supposta emergenza avevano esclusivamente uno scopo elettoralistico e hanno permesso alla destra di vincere le recenti elezioni federali. Parafrasando un proverbio turco, possiamo quindi affermare che gli alberi votarono ancora per l’ascia, perché l’ascia era furba e li aveva convinti che era una di loro, perché aveva il manico di legno.

Pubblicato il

26.10.2023 09:30
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