De Sfroos alla corte della Lega

Ogni partito porta in politica il suo stile. Quello della Lega, in Svizzera come in Italia, è bestiale. E quel che è triste, a nessuno dà più fastidio. Così, all’adunata della Lega dei Ticinesi di sabato scorso a Lugano si sono visti ragazzini e bambinoni divertirsi al tiro a segno con la pistola. Bersagli, le teste degli avversari politici della Lega: un passo in più verso l’inciviltà. Intanto a Milano la Lega Nord celebrava uno dei suoi più virili riti, l’elezione di Miss camicia verde. Presente in sala il fior fiore dell’intellighenzia padana, a far da giullare di corte all’Uomo per eccellenza, l’Umberto da Pontida. E fra i giullari, per il secondo anno consecutivo, il nuovo profeta della canzone lombarda, Davide Van De Sfroos. Sì, quello che ama fare il giro delle feste di Rifondazione comunista ed avere sotto il palco i canti e i balli dei giovani new global. Se gli euro di Bossi non puzzano, è la Lega che puzza. Complimenti a De Sfroos, che riesce a suonarci senza turarsi il naso.

Pubblicato il

21.02.2003 14:30
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