Domani, primo dicembre, giornata internazionale di lotta contro l’aids. Un momento ricorrente, un’occasione per fermarsi a riflettere. E soprattutto per non dimenticare che nel mondo le vittime del virus Hiv sono tantissime e che la malattia colpisce le regioni più povere del pianeta, come l’Africa subsahariana. Quest’anno l’Aiuto aids svizzero, molto attivo e presente sul territorio, ha deciso di lanciare un nuovo progetto di prevenzione dal titolo «Dare voce agli uomini». L’intento, come suggerisce il nome del progetto, è appunto quello di invitare gli uomini ad assumersi maggiormente le loro responsabilità. «Mentre all’inizio il virus Hiv colpiva in prevalenza gli omosessuali e i tossicodipendenti (attraverso siringhe infette) – spiega Stefan Brandstetter, di Aiuto aids Lucerna, Zugo e Svitto – attualmente il 58 per cento delle nuovi infezioni sono il frutto di contatti eterosessuali. Secondo le statistiche – aggiunge l’operatore – la proporzione di uomini che contraggono il virus attraverso un rapporto eterosessuale continua ad aumentare: dal 10,4 per cento nel 1988 al 41 per cento nel 2000». Il progetto intende intervenire specialmente sugli uomini di più di vent’anni con un lavoro di sensibilizzazione. Esso consiste nella diffusione delle informazioni, nell’invitare gli uomini a parlare della loro mascolinità con altri uomini. L’idea è quello di promuovere lo scambio delle esperienze e del vissuto personale nel campo della sessualità, dell’affettività e della gestione dei rischi. Nonostante le cifre sulla recrudescenza del virus Hiv parlino chiaro, Aiuto aids denuncia il clima di crescente banalizzazione della malattia sia a livello di opinione pubblica, sia a livello politico. Proprio per questo il lavoro di prevenzione diventa sempre più difficile. A titolo di esempio l’associazione cita il caso di Soletta dove l’antenna aids ha dovuto chiudere perché il cantone ha negato i sussidi necessari. Risultato? Circa duecento persone colpite dal virus nel canton Soletta non hanno più un centro al quale rivolgersi. Ma spesso le cattive notizie non vengono mai da sole. Nella conferenza stampa di martedì a Berna, Aiuto aids ha infatti annunciato che l’Ufficio federale della salute pubblica (Ufsp)– incaricato della realizzazione delle strategie Hiv/aids – intende prendere le distanze nei confronti del tema aids. L’idea dell’Ufsp è di inglobare la lotta contro l’aids negli altri settori della salute. «È proprio in un momento come quello che stiamo vivendo, caratterizzato cioè dalla recrudescenza della malattia – tuona Aiuto aids – che abbiamo bisogno di tutte le conoscenze e delle esperienze specifiche nel settore». Altro che pianificare tagli supplementari alla lotta contro l’aids, gli aiuti vanno invece aumentati. L’aids resta una malattia incurabile. I politici dovrebbero tenerlo presente. frg

Pubblicato il 

30.11.01

Edizione cartacea

Nessun articolo correlato