Dalla parte dei più deboli

Ah, tutti questi cronisti di giudiziaria, che sui giornali prendono immancabilmente la parte dell'accusa, che ridicolizzano gli interventi della difesa, che si divertono quando il giudice evidenzia le contraddizioni dell'imputato, che ne rivoltano la vita privata come un calzino, razza di sciacalli...Quanto ci gratificano nel nostro bisogno di stare sempre dalla parte dei più deboli, di chi è sottoprocesso, di chi subisce le angherie dell'apparato poliziesco e giudiziario borghese e del grande capitale che lo controlla. Quanto ci confermano che in fondo il potere è sempre potere e che, come cantava De André, non ci sono poteri buoni. Che poi in questo caso è evidente che sono state le banche a fargli perdere la testa, a fargli fare una carriera fulminante per poi gettarlo nella polvere. Lo hanno usato poverino. E come diceva Brecht, rapinare una banca non è meno criminale che fondarla. Come hai detto che si chiama l'imputato? Etter? Santiddio, ma dobbiamo sempre stare dalla parte dei più deboli?

Pubblicato il

27.08.2004 14:30
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