Alle elezioni cantonali del prossimo 6 aprile è possibile, per l’ultima volta, la congiunzione delle liste. Varrebbe quindi la pena di esercitarsi tentando una congiunzione in vista di una lista unica per le elezioni del 2007 o collaudando un’unica lista. Le collaborazioni siglate con il Partito del lavoro e con i Verdi sono un primo passo. Con altri, il Ps non ha, purtroppo, trovato un accordo - per ragioni contrastanti. Vuole camminare da solo il Movimento per il socialismo di Giuseppe Sergi. Questo movimento si propone tra l’atro, come si leggeva su “area”, quale “vera sinistra di sinistra”. Adopera dunque un tipo di linguaggio che mi sembra più appropriato nel contesto di una chiesa che sa di avere tutta la verità dalla sua parte. Alcuni membri di quel movimento tacciano il Ps di essere una “falsa sinistra che copre una politica di destra”. Tuttavia i socialisti ticinesi non portano avanti una politica alla Tony Blair, quindi è sorprendente sentire che tra il Movimento e il Ps esistano “divergenze di fondo che non possono essere rimosse”. Sergi, alcuni anni fa membro del gruppo socialista in Gran Consiglio, non parla di differenze difficilmente colmabili, preferisce esprimersi in maniera definitiva. Con il suo movimento potrà essere idealmente coerente, ma non contribuisce all’elezione di un secondo socialista in governo. Per Sergi non sarà un traguardo importante, lo sarebbe invece per molti cittadini. D’altra parte è peccato che l’entusiasmo e lo slancio di parecchi giovani del movimento di Sergi non possano stimolare il Ps che di entusiasmo, di voglia di dibattere e di confronti sulle idee ha un forte bisogno. Un altro movimento, molto informale, non ha neache uno statuto, i liberalsocialisti di Rossano Bervini, non chiedeva la congiunzione, ma dieci righe sulla lista socialista per il Gran Consiglio. In questo momento favorevole la sinistra potrebbe conquistare, secondo Bervini, due seggi in governo, come 16 anni fa, se tutti i partiti e movimenti di quest’area ricca di divisioni mettessero assieme i voti. Benchè dopo diverse discussioni l’accordo, proficuo anche per la lista governativa, sembrava quasi raggiunto, la Direzione e il Comitato cantonale del Ps, a maggioranza, hanno detto no. Il mancato accordo è stato comunicato al Congresso senza neanche provocare una discussione. I socialisti si accontentano dunque di essere rappresentati in governo da una sola persona. Certo, dopo anni di aspro conflitto tra l’ex Consigliere di Stato del Pst e buona parte dell’odierno Ps, un passo verso una collaborazione, per i rancori non ancora del tutto sopiti, era difficile; tuttavia era indispensabile se rimaneva qualche ambizione di ottenere due seggi in governo. I socialisti hanno tirato i remi in barca, la Lega e gli altri partiti di governo saranno loro grati, possono dormire sonni tranquilli.

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21.02.03

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