Dall’inizio dell’anno a oggi molti, troppi, sono stati gli inquilini di Lugano che hanno ricevuto la disdetta per la ristrutturazione dello stabile in cui tanti vivevano da anni. Via Monte Ceneri, via Salita dei Frati, via Canevascini, via Rava sono diventate gli scenari sempre uguali di incertezza e di precarietà nei quali sono spesso coinvolti inquilini anziani, famiglie che non avevano nei loro progetti un trasloco o peggio un cambio di domicilio. Tutti inquilini che abitavano in un appartamento con un costo ragionevole a cui potevano far fronte senza dover ricorrere a privazioni o peggio agli aiuti sociali, che sono un tassello importantissimo della nostra rete sociale, ma ai quali nessuno ricorre con leggerezza per l’innato senso del pudore e della dignità che ognuno ha. Da ultimo (a nostra conoscenza) alla lista si aggiunge a Massagno via Comorgio, dove la disdetta non è arrivata, ma gli aumenti sì, eccome. In via Comorgio sembra siano previsti lavori di ammodernamento di una palazzina in cui vivono inquilini, diversi residenti dagli anni ’80, che nelle scorse settimane hanno avuto la visita a sorpresa del proprietario che ha sottoposto loro un nuovo contratto di locazione in alcuni casi con un canone raddoppiato, comunque con aumenti sostanziosi e condizioni contrattuali sfavorevoli rispetto alle precedenti. Presi alla sprovvista e forse mal comprendendo la portata di quanto veniva loro chiesto, gli inquilini hanno firmato. È un esempio questo di come si possa aggirare la legge e farsi un baffo delle norme che proteggono l’inquilino. La correttezza avrebbe imposto al proprietario di sottoporre i nuovi contratti con l’apposito formulario ufficiale dove ad esempio, e non è cosa da poco, si avverte l’inquilino che ha la possibilità di contestare l’aumento se ritiene che sia non motivato o abusivo.
|