Un abbandono e un non luogo a procedere. A pochi mesi dalla sua chiacchierata elezione, il procuratore pubblico Alvaro Camponovo è stato oggetto di due decreti firmati dal procuratore generale Andrea Pagani. Entrambi i fascicoli sono collegati all’arresto di Eolo Alberti e mettono in luce nuovi dettagli di una vicenda dai risvolti politico-giudiziari sempre più ampi. Un caso che oggi – 17 giugno 2025 – sarà oggetto di una conferenza stampa, convocata a Bellinzona dal Movimento per il socialismo (MPS), che presenterà un dossier contenente “nuovi e preoccupanti elementi sulla relazione tra politici e magistratura”. Un misterioso finanziatore La prima indagine nei confronti di Alvaro Camponovo è partita nel mese di agosto del 2024, proprio a seguito del fermo del sindaco leghista di Bioggio. Spulciando nel suo cellulare, è emersa una chat WhatsApp tra lo stesso Alberti e Claudio Camponovo, il suo ex socio che nel frattempo è diventato il suo principale accusatore. Oggetto dei messaggi: un ipotetico finanziamento della camera iperbarica fissa che Camponovo e Alberti, assieme all’allora terzo azionista di Hospita Suisse Anesthesia Care, volevano insediare nell’ormai arcinoto progetto immobiliare alle 5 Vie di Bioggio. Per contestualizzare il messaggio, è necessario fare un passo indietro. Nell’estate del 2023, Giorgio*, un ticinese attivo nel settore finanziario tra Londra e Lugano, aveva incontrato Claudio Camponovo nel suo ufficio presso l’Ars Medica di Gravesano. L’uomo si era detto disposto a finanziare l’acquisto della camera iperbarica e, qualche mese dopo, aveva inviato all’allora amministratore unico di Hospita un prospetto con le condizioni della compagnia inglese che diceva di rappresentare. Tuttavia, Giorgio si sarebbe ritirato dall’operazione dopo avere eseguito una conformità su Hospita. Conformità risultata negativa a causa della troppa esposizione debitoria della società. Un messaggio ambiguo È in questo contesto che, il 12 novembre 2023, il dottor Camponovo ha inviato la brochure di Giorgio a Eolo Alberti, che aveva da poco lasciato il suo impiego e le azioni in Hospita a seguito della sua nomina nel CdA dell’Ente ospedaliero cantonale. Alberti, non convinto dal prospetto di Giorgio, scrive a Camponovo: “Chiedi ad Alvaro di verificare che non ci sono incarti pendenti”. Lo scorso agosto, dopo aver letto quel messaggio, in Procura è emerso il sospetto che Claudio Camponovo avesse chiesto a suo figlio Alvaro, a quell’epoca Segretario giudiziario, di verificare l’eventuale pendenza di procedimenti penali a carico di Giorgio. Un sospetto che ha acquisito maggiore fondatezza dopo aver verificato che, il mese seguente a quel messaggio, Alvaro Camponovo aveva consultato nel programma informatico della procura “AGITI” un dossier relativo proprio al mancato finanziatore del padre. Gli indizi che si era in presenza di una violazione del segreto d’ufficio sono stati giudicati sufficienti per aprire un’istruzione. Gli indagati: Alvaro Camponovo, eletto nel marzo 2024 procuratore pubblico, suo padre Claudio ed Eolo Alberti, in quel momento in prigione preventiva per presunti reati patrimoniali. Un triplice interrogatorio Il 20 agosto 2024, i tre vengono interrogati in contemporanea, separatamente, da tre procuratori diversi. Di fronte al pg Andrea Pagani, Alvaro Camponovo dichiara inizialmente che il nome di Giorgio non gli dice nulla e che non si è mai occupato di lui. Successivamente, una volta confrontato con il messaggio inviato da Alberti al padre, il giovane procuratore ricorda che era possibile che il genitore gli avesse chiesto se questo presunto finanziatore fosse “conosciuto alle nostre latitudini”, ossia in Procura. Alvaro Camponovo aggiunge poi che suo padre gli aveva sottoposto la brochure di Giorgio e che, trovandola ambigua, l’aveva subito consegnata al procuratore Andrea Gianini, attivo nei reati finanziari. Quest’ultimo, non perse tempo: il 13 novembre 2023, il giorno dopo lo scambio di messaggi tra Eolo Alberti e Claudio Camponovo, il magistrato aveva già aperto un procedimento penale per truffa nei confronti di Giorgio. >>LEGGI ANCHE: Caso Hospita, cadreghini à la carte e magistratura sotto influenza Un mese più tardi, il 13 dicembre 2023, lo stesso Giorgio viene svegliato dalla polizia giudiziaria che, prima di portarlo in Procura per un interrogatorio, gli perquisisce la casa e gli sequestra il materiale informatico. Il medesimo giorno, Alvaro Camponovo consulta il dossier di Giorgio sul programma AGITI fra le 9 e le 11 del mattino. “Come mai?”, gli chiede Pagani. “Per curiosità”, risponde il procuratore Camponovo il quale specifica poi di non avere mai detto nulla a suo padre in merito all’inchiesta penale nei confronti del suo ipotetico finanziatore. In contemporanea, Claudio Camponovo, interrogato dal procuratore generale sostituto Moreno Capella, nega a sua volta di aver chiesto al figlio di verificare se vi fossero dei procedimenti penali contro Giorgio, ma di avergli chiesto un’opinione in merito al finanziamento “vista la sua formazione giuridica e la sua attività professionale”. Il medico ricorda anche che, tempo dopo, suo figlio gli disse che “questo Giorgio non avrebbe più dato fastidio a nessuno”. Un doppio abbandono L’inchiesta, di fatto, si conclude in quel momento. Il 5 settembre 2024, Andrea Pagani firmerà un decreto d’abbandono. Secondo il pg, dagli atti non è emerso nessun elemento che possa far pensare che Alvaro Camponovo abbia commesso una violazione del segreto d’ufficio. Pagani, in sostanza, si fida delle affermazioni dei due Camponovo e, nel decretare l’abbandono della procedura, punta il dito contro l’operato di Alberti, il quale, con una “disinvoltura che lascia basiti”, avrebbe tentato d’istigare alla violazione del segreto d’ufficio “un giovane collaboratore del ministero pubblico”. Il fatto che Alvaro Camponovo abbia consultato in AGITI il dossier su Giorgio, lo stesso giorno dell’interrogatorio di quest’ultimo, è giustificato dal Procuratore generale con la curiosità di verificare l’avanzamento dell’inchiesta che lui stesso aveva contribuito a fare aprire. Per la cronaca, l’inchiesta nei confronti di Giorgio si era a sua volta conclusa con abbandono, firmato da Andrea Gianini, nell’aprile del 2024. *nome modificato |