Non si conoscono ancora gli effetti della quinta revisione invalidità, entrata in vigore il 1° gennaio 2008, ma il Parlamento sta già per licenziare quella successiva.
L'obbiettivo principale della  sesta revisione Ai è di sopprimere, attraverso il miglioramento degli attuali provvedimenti di reintegrazione e l'inserimento di nuovi, migliaia di rendite entro il 2018. Il primo pacchetto di misure dovrebbe permettere di risparmiare oltre 500 milioni, riesaminando tutte le rendite già in essere e rivalutando il potenziale teorico di reinserimento nel mercato del lavoro. Ci si domanda come gli uffici invalidità, che non sono ancora riusciti a realizzare gli obbiettivi della quinta revisione, possano mettere in atto progetti piu ambiziosi, come quello di reinserire i beneficiari di rendita da lungo tempo nel mercato del lavoro. In effetti, il cambiamento culturale prefissato nella quinta revisione non è ancora stato raggiunto nella pratica. Gli uffici invalidità sembrano ancora trovarsi nella fase di assunzione di nuovo personale per affrontare i cambiamenti imposti. In particolare a centrare l'obiettivo principale, ossia il trattamento precoce dei nuovi casi di invalidità per contribuire al reinserimento precoce nel mondo del lavoro delle persone colpite da fattori invalidanti. L'inserimento nel mercato del lavoro dei titolari di rendita di lunga data, sembra quindi, scontrarsi con il principio fondamentale della quinta revisione, lasciando grossi dubbi e perplessità sulla sesta revisione Ai.
Nuove procedure di risanamento finanziario possono solo contribuire, in questo momento, a colpire le fasce piu deboli della nostra società, soprattutto fra i 50 e i 65 anni,  tenendo conto che la reintegrazione professionale di attuali beneficiari di rendita presuppone la disponibilità dei datori di lavoro ad assumere persone con handicap, che presentano una produttività limitata, e la reale esistenza nel mercato di tali posti di lavoro.
Ancora una volta, manca un aspetto importate nel pacchetto di misure all'esame del parlamento: l'obbligatorietà dei datori di lavoro ad assumere persone con handicap, elemento essenziale per l'attuazione della precedente revisione ancora ampiamente incompleta.
Ci si augura quindi, se il progetto della sesta revisione Ai rimanesse tale, che si raggiunga a tempo debito una votazione popolare e che, contrariamente alla votazione precedente, il popolo faccia valere le proprie ragioni e non accetti altri tagli che non porterebbero, molto probabilmente, ad un vero risanamento del debito creatosi nell'assicurazione invalidità, ma semplicemente allo spostamento ancora una volta  della spesa attuale su altre assicurazioni sociali. 

Pubblicato il 

25.02.11

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