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Giustizia

Corruzione in Congo, ex dirigente di Gunvor condannato

L’ex responsabile finanziario del gigante del commercio petrolifero è stato ritenuto colpevole di aver versato tangenti milionarie al clan del presidente Sassou Nguesso

Colpevole di corruzione attiva di pubblici ufficiali stranieri. È questa la principale decisione presa dalla Corte penale del Tribunale penale federale (TPF) che ha condannato oggi – 20 febbraio 2025 –Bertrand G., un cittadino francese per anni impiegato a Ginevra per la società petrolifera Gunvor. La pena è di 24 mesi di prigione sospesi condizionalmente. Dopo quella nei confronti di Trafigura e del suo ex numero due, si tratta della seconda condanna penale per corruzione nel contesto del commercio di petrolio pronunciata nel 2025 dai giudici di Bellinzona.

 

Nel processo che si era tenuto lo scorso mese di ottobre, la Corte aveva esaminato due differenti episodi. Il primo riguarda i pagamenti corruttivi destinati a funzionari pubblici della Repubblica del Congo, tra cui lo stesso presidente Denis Sassou Nguesso, versati al fine di ottenere la conclusione di contratti per la fornitura di greggio da parte di una società statale congolese. Il tutto per un totale di 35 milioni di dollari.

 

I giudici hanno ritenuto che l’uomo, all’epoca responsabile delle attività finanziarie legate al mercato del Congo-Brazzaville, ha preso parte a questi pagamenti corruttivi. In particolare Bertrand G. ha partecipato all’emissione di fatture da parte di società offshore, che fungevano da intermediari, nonché all’esecuzione del pagamento di tali fatture.

 

L’imputato ha agito intenzionalmente, in correità con un ex collega, già condannato nel 2018 per corruzione di pubblici ufficiali stranieri. I giudici hanno ritenuto il fatto che le pratiche corruttive in Congo-Brazzaville erano un fatto notorio: «l’imputato – ha detto il presidente della Corte Jean-Luc Bachersapeva che i pagamenti in questione erano effettuati a favore di funzionari pubblici congolesi a fini corruttivi».

 

Il secondo episodio giudicato concerne un tentativo di corruzione effettuato dall’uomo nel 2014. Nella primavera di quell’anno, al fine di riattivare le relazioni di Gunvor con la Repubblica del Congo, l’imputato si è recato a Parigi dove ha partecipato a un incontro con altre due persone presso un locale pubblico. In occasione di questo incontro – filmato a sua insaputa – il dirigente di Gunvor ha proposto a una di queste persone il versamento di indebiti vantaggi a favore di un pubblico ufficiale congolese, secondo un nuovo schema corruttivo, in cambio dell’ottenimento da parte di Gunvor di nuove forniture di greggio.

 

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L’uomo è stato quindi ritenuto colpevole anche del reato di “impossibile di corruzione attiva di pubblici ufficiali stranieri”. Il presidente della Corte ha spiegato che non è stato possibile stabilire l'interlocutore dell'imputato fosse un rappresentante del funzionario pubblico che doveva beneficiare di vantaggi indebiti, ma che, rivolgendosi a lui, Bertrand G. «pensava di avere a che fare con un intermediario che avrebbe trasmesso l’offerta di pagamenti corruttivi al funzionario in questione».

 

I giudici hanno infine imposto al trader il pagamento di un risarcimento compensatorio di 950'000 dollari. L’ importo corrisponde al premio che ha ricevuto al momento del suo licenziamento da parte di Gunvor, a seguito dell’incontro tenutosi a Parigi: peer i giudici tale bonus era destinato a ricompensarlo per gli atti illeciti da lui commessi, per conto del proprio datore di lavoro, nel quadro della sua attività professionale.

Nell'immagine una disegno dell'inchiesta che l'ONG Public Eye aveva dedicato al caso qualche anno fa.

Pubblicato il

20.02.2025 15:02
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