Conoscere per deliberare: la celebre massima di Luigi Einaudi è sempre valida. Anche a livello locale. Per questo i socialisti hanno sostenuto l'iniziativa di area di conferire a Elio Venturelli il mandato di indagare la realtà della Nuova Lugano attraverso i dati statistici: popolazione, migrazioni, abitazioni, posti di lavoro, disoccupazione, situazione sociale, criminalità, e altro ancora. Il risultato, un volume di oltre 100 pagine, è una fonte importante per conoscere Lugano (50 mila abitanti), nel contesto dell'agglomerato urbano (130mila) e del cantone (324mila), e per orientare di conseguenza le iniziative politiche per favorire gli sviluppi positivi e contrastare quelli negativi. Vediamo, ad esempio, due ambiti che ci stanno a cuore: la condizione dei meno favoriti; l'integrazione dei cittadini di ogni provenienza. Lo studio documenta che la ricca Lugano ha più cittadini relativamente poveri che non il Ticino. Il 20 per cento dei luganesi (18 per cento dei ticinesi) ha un reddito imponibile inferiore a 30mila fr. l'anno. Quasi diecimila luganesi sono aiutati per pagare i premi di cassa malati. Tremila anziani e 1'600 invalidi vivono con prestazioni complementari all'Avs e all'Ai. Circa 600 famiglie (2mila persone) ricevono assegni integrativi per i figli. Le persone che dipendono anche dall'assistenza sono oltre mille (2,1 per cento degli abitanti, 1,3 per cento in Ticino). Circa 1'600 lavoratori, a Lugano, sono disoccupati (6,7 per cento, contro 4,9 per cento in Ticino). Da questi dati si capisce subito come non sia una risposta equa ai problemi sociali della città lo slogan della "tredicesima Avs" per i soli anziani beneficiari di prestazioni complementari. Il Ps ha tenuto conto di questi e altri dati per delineare il suo programma di politica sociale. Chi attizza la xenofobia misconosce la realtà cittadina, o la danneggia deliberatamente. Il 27 per cento dei luganesi ha più di sessant'anni. L'invecchiamento è aggravato dalla partenza dalla città di giovani famiglie svizzere e attenuato dall'immigrazione di stranieri giovani, in età lavorativa. Gli abitanti di Lugano diminuirebbero senza l'immigrazione di stranieri e il loro maggiore tasso di natalità. Senza le naturalizzazioni (5'100 dal '91 al 2005) gli svizzeri sarebbero oggi 3mila in meno che nel '91, con una riduzione del peso politico ed elettorale (cittadini con diritto di voto) di Lugano. Insomma, quel 36 per cento di stranieri e i molti naturalizzati rappresentano per la città molte cose positive: persone che lavorano e producono, famiglie con bambini che rimangono in città, crescita del peso demografico e politico di Lugano che, altrimenti, declinerebbe. Occorre dunque cambiare discorso sugli stranieri, valorizzare i cittadini di ogni provenienza, favorirne l'integrazione anche politica. L'integrazione sociale e culturale, anche questo lo si vede nei dati, è molto buona e contrasta con la xenofobia di Lega e Udc. Lo sapevate che, nel 2006, gli uomini svizzeri hanno sposato più straniere che svizzere e le donne svizzere hanno sposato stranieri nel 50 per cento dei casi? |