Dopo averli bombardati, li hanno presi per fame, per sete e hanno tolto loro il carburante, energia vitale per salvare le vite negli ospedali. Loro sono la popolazione civile della Striscia di Gaza, vittime dell’offensiva militare dello stato d’Israele dopo la carneficina del 7 ottobre 2023 perpetrata da Hamas. Sotto le bombe israeliane, sono decine di migliaia le persone morte, di cui quasi la metà minorenni. Incalcolabile al momento, il numero di morti civili causate dalle conseguenze indirette dell’intervento militare israeliano.

 

A inizio dello scorso anno, a seguito della denuncia del Sudafrica, la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso un provvedimento d’urgenza, accertando sufficienti indizi per approfondire l’istruttoria sul reato di genocidio. Ad istruttoria conclusa, il Procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan ha chiesto mandati d’arresto per Netanyahu e per il ministro della difesa Yoav Gallant, sospettati di “aver ridotto deliberatamente i civili palestinesi alla fame”, di “omicidio volontario” e di “sterminio”. Parallelamente,  ha chiesto di emettere mandati di arresto anche nei confronti dei leader di Hamas per "crimini di guerra e contro l'umanità" commessi in Israele e nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.

 

Ad organizzare il sostegno alla popolazione civile palestinese, da decenni, è l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi, diretta dallo svizzero Philippe Lazzarini. Poiché 22 dipendenti dell’Unrwa sui 18mila attivi nella Striscia di Gaza sono stati accusati da Isreale di esser coinvolti nel massacro del 7 ottobre, molti stati avevano inizialmente sospeso i contributi economici all’Unrwa, per poi ripristinarli. La Svizzera aveva ridotto della metà i suoi finanziamenti, passando da venti a dieci milioni.

 

Oggi il Consiglio degli Stati ha bocciato la mozione per una cessazione immediata degli aiuti all’Unrwa, già approvata al Consiglio Nazionale. Il promotore della mozione, il democentrista David Zuberbühler (Appenzello Esterno), è stato denunciato al Ministero pubblico della Confederazione per complicità in genocidio e altri crimini da quattro attivisti svizzeri propalestina.

 

Dall’entrata in vigore della tregua a Gaza (ieri notte rotta da Israele con attacchi militari che hanno già causato centinaia di morti), l’Unrwa ha fornito il 60% degli aiuti umanitari ai Territori palestinesi occupati. “L’agenzia dell’Onu è l’unica struttura in grado di fornire questi tipo di aiuti immediati alla popolazione civile”, ha ricordato Amnesty International.

 

Il Ministero pubblico della Confederazione, confermando la notizia alla Rts, sta valutando la denuncia. I potenziali capi d’imputazione rientrano nel diritto internazionale. Il principio d’immunità parlamentare di Zuberbühler non sarebbe dunque applicabile. Il consigliere nazionale appenzellese, membro dell’Associazione Svizzera-Israele, all’origine della mozione in cui si chiede la cessazione immediata degli aiuti all’Unrwa, è accusato di complicità nel genocidio, di crimini contro l’umanità e di crimini di guerra nei confronti della popolazione civile palestinese. 

 

«È molto grave quanto sta succedendo» ha detto ai microfoni Rts Franziska Schaffner, una delle quattro persone che hanno denunciato il Consigliere nazionale Udc, spiegando i motivi dell’azione legale. «Il diritto internazionale e le Convenzioni di Ginevra esistono per dei motivi ben precisi. Fa paura vedere dei nostri deputati rendersi complici di chi viola le leggi invece di rispettare il diritto a protezione dell’umanità».

 

Al di là del voto odierno del Consiglio degli Stati, la vertenza aperta in Svizzera mantiene il suo significato giuridico, storico e morale. Qual ora la Corte penale internazionale dovesse decidere che Israele ha commesso dei crimini contro l’umanità, di crimini di guerra e di genocidio nei confronti della popolazione civile palestinese dei Territori occupati, la Svizzera potrebbe esser chiamata a spiegare il suo ruolo attivo in questi crimini. Le cittadine e i cittadini svizzeri potranno invece giudicare immediatamente l'eventuale complicità dei propri eletti nella sporca guerra che sta causando sofferenze indicibili alla popolazione palestinese.

Pubblicato il 

18.03.25
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