Un colpo di grazia sarà inferto al tormentato Mendrisiotto se dovessero fare davvero la superstrada Stabio-est Gaggiolo. In guerra o sul patibolo tale colpo veniva assestato ai morenti per provocarne la fine immediata. Ora nel distretto di Mendrisio è in corso una vera e propria guerra territoriale, dove forze di ogni genere si contendono le ultime porzioni di terreno libero per occuparle fino a totale esaurimento. Faccio qualche esempio. La Società impresari costruttori preme per riaprire al più presto alla Cà del Boscatt a Stabio una «deponìa» per quasi un milione di metri cubi su un’area di 54 mila metri quadrati. Tutto è conforme ai vari piani regolatori e direttori ma... povera Cà del Boscatt e (con simili «deponìe») povera anche la lingua italiana. Nel piano di San Martino c’è battaglia attorno ai pochi appezzamenti rimasti per costruire ancora qualche capannone e qualche centro commerciale visto che se ne sente, in effetti, una grande necessità.
A Chiasso gli abitanti di Viale Galli attendono di trovarsi presto davanti alle finestre, quasi a portata di mano, iperbolici tralicci antirumore al posto della familiare veduta sull’autostrada, perennemente ingombra di Tir. Il Breggia è ormai ridotto ad un triste canale e quanto rimane del grazioso Laveggio farà la stessa fine (se non peggio) con l’arrivo della superstrada. Intanto chi può fugge, come nelle guerre classiche: professori, creativi, pittori, fiduciari cercano comprensibile rifugio in Val di Muggio, sulle cui strade si vedono salire la domenica frotte di sudanti ciclisti alla ricerca di un po’ d’aria da respirare. Dall’altra parte, verso la cosiddetta Montagna, si accalcano schiere di casette unifamiliari tipo «ça m’suffit» tanto per sottrarsi (illusoriamente) ad un eccesso di vicinato divenuto insopportabile ai più. La vecchia Pobbia, tagliata a pezzettini, compie il suo estremo viaggio verso il Ballenberg. E in mezzo a questa baraonda brilla di luce accademica una scuola che, dentro antiche mura ed in più recenti strutture modernette, alleva filosoficamente giovani e giovinette nella dolce illusione che il territorio si plasmi ad immagine e somiglianza dei loro personali desideri ed entusiasmi. Figurarsi! Fuori, intanto, la guerra territoriale infuria. I rappresentanti di quindici comuni della zona chiedono: «la chiusura di tutta la circolazione motorizzata quando l’inquinamento atmosferico supera i limiti consentiti», «il contingentamento dei Tir sull’A2», «il divieto di sorpasso per il traffico pesante», «lo schieramento delle guardie di fortezza alla dogana di Chiasso e lungo l’autostrada». L’autorità cantonale, Borradori in testa, vuol fare ad ogni costo la nuova superstrada. Ma si rendono conto dell’enormità della contraddizione? Per fortuna i cittadini di Stabio, in votazione consultiva, hanno detto di no al progetto, ed il Municipio ha inoltrato subito un ricorso in consonanza con la popolazione. Bei colpi davvero e, per dirla alla Borrelli,... resistere, resistere, resistere. Altro che colpo di grazia. |