Colpi di scure sui malati

Un'analisi dei tagli proposti dal governo

I compiti non sono mai neutri. In particolare quando incidono sulla gestione pubblica del canton Ticino, ossia sulla vita quotidiana dei cittadini. Complessivamente, le misure di “risparmio” proposte dal Consiglio di Stato sui conti del prossimo anno ammontano a 116 milioni di franchi.
La prima misura che inciderà fortemente è il taglio di 14,4 milioni di franchi ai sussidi al pagamento dei premi cassa malattia. Il governo la presenta come una misura innocua perché, sostiene, non pregiudicherebbe le prestazioni sociali ai beneficiari, spingendoli unicamente a scegliere modelli assicurativi alternativi, vedi meno onerosi, quali la formula “medico di famiglia”. Stando al governo, la misura sarebbe sopportabile perché costerebbe ai ticinesi 42 franchi l’anno. Detta così, appare poca cosa. Ma non corrisponde al vero, ha puntualizzato in un recente intervento sul Corriere del Ticino Bruno Cereghetti, per lungo tempo a capo dell’Ufficio assicurazione malattia del Dipartimento sanità e socialità. «La realtà fattuale è ben diversa: 5’641 persone saranno totalmente escluse dal sussidio, mentre per la parte rimanente la perdita è tutt’altro che una bazzecola: la famiglia di 4 persone più povera perde 410 franchi all’anno».


Dell’innocua misura se ne discuterà in dicembre in Gran Consiglio, dove sono già previsti l’uso di effetti speciali. Il Ppd propone di accettarla, facendola però slittare di un anno perché ormai si è fuori tempo massimo per obbligare i cittadini a cambiare cassa malati, pena il rifiuto del sussidio. Il Plr l’appoggia a patto che i leghisti, pure favorevoli “all’innocua misura”, ritirino l’iniziativa sui trasporti pubblici gratuiti ai minori di 25 anni, dal costo stimato di 20 milioni di franchi. «Non si può chiedere ai cittadini di tagliare sussidi e poi privare lo Stato di milioni di entrate» ha spiegato il capogruppo Plr Christian Vitta, focalizzandosi sulla coerenza leghista.
I socialisti invece sui tagli ai sussidi cassa malati non hanno dubbi. Sono contrari e promuoveranno un referendum per bocciarli qualora la maggioranza borghese in parlamento li approvasse.


Una seconda importante misura di “risparmio” proposta dal governo consiste nell’attingere alle tasche dei dipendenti pubblici. Come da consuetudine, verrebbe da dire. Negli ultimi due decenni, gli statali hanno avuto quattro riduzioni salariali, sette mancate compensazioni del carovita, tre blocchi degli scatti d’anzianità e sei aumenti dei premi della Cassa pensioni. Su un salario annuo ipotetico di 80mila franchi, i dipendenti pubblici hanno perso il 10 per cento a seguito di queste decurtazioni. Ora il governo propone di abolire l’indennità domestica, tagliando complessivamente 3 milioni di franchi ai beneficiari.
Per inciso, il costo del personale sull’insieme dei conti statali è diminuito dal 32 per cento del 2000 al 28 per cento dello scorso anno.


Andando oltre con le misure, vi sono poi i tagli lineari dell’1,8 per cento dei finanziamenti erogati agli enti socio-sanitari (case anziani, istituti sociali ed ente ospedaliero) introdotti già quest’anno come provvisori, ora definitivi. Con evidenti ripercussioni su qualità dei servizi e condizioni del personale.
Altre misure, presentate dal governo come finanziariamente neutre, sono i trasferimenti delle spese dal Cantone ai Comuni. Sulla neutralità dell’operazione, i Comuni hanno un’opinione diversa. «Inaccettabili» li ha definiti Riccardo Calastri, presidente dell’Associazione dei Comuni ticinesi. Il sindaco di Bellinzona, Mario Branda, ne condivide il giudizio, sottolineando che i riversamenti sui Comuni previsti per il 2014 si sommano a quelli già in corso da quest’anno.


Sul fronte entrate invece, il governo, salvo un ritocchino verso l’alto da 300mila a 400mila di minimo imponibile per i poveri milionari che non pagano le imposte come tutti (globalisti), hanno proposto una serie di tasse casuali, ossia che pagano tutti indipendentemente dal reddito. Si va dalle tasse per le targhe, al rilascio della patente e permessi di lavoro, all’aumento della partecipazione delle famiglie ai trasporti scolastici, alla tassa sui cani, agli 8 franchi al giorno chiesti a chi deve far capo alle cure a domicilio e via discorrendo. Ecco riassunti i compiti neutri, che tali non sono.

 

Pubblicato il

06.11.2013 22:48
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