«Nel Locarnese gli alberghi di lusso, categoria 5 stelle, sono andati tutti benissimo, a gonfie vele». Questo il bilancio stilato dal direttore dell'Ente turistico Lago Maggiore, Fabio Bonetti, in un'intervista rilasciata qualche settimana fa al quotidiano laRegione nella quale commentava l'andamento del settore quest'anno. Una notizia positiva di cui felicitarsi. Meno felice invece è chi cucina, pulisce le stanze, lava i piatti, serve i pasti negli alberghi di standard superiore. Insomma l'intera categoria del personale alberghiero, cioè chi serve con qualità e competenza i facoltosi clienti. Perché a fronte di un ottimo andamento degli affari il mancato rispetto del Contratto collettivo di lavoro (Ccl) è un male diffuso (anche se certo non riguarda tutta la categoria). Ne parliamo in questo servizio partendo dai casi concreti di due prestigiosi hotel di 4 e 5 stelle del Locarnese dove le ispezioni hanno evidenziato numerose violazioni del Ccl.

L'hotel a cinque stelle Eden Roc di Ascona, che recentemente ha vinto per la seconda volta il premio internazionale "sette stelle e strisce", attribuito al migliore albergo tra i più prestigiosi hotel a cinque stelle, ha ricevuto un'altra valutazione meno onorevole. Il prestigioso hotel categoria extra lusso, appartenente ad una rinomata catena internazionale non rispetta infatti i salari minimi del settore.
Rivelazione piuttosto sconcertante vista anche la qualità offerta e i relativi prezzi richiesti dall'albergo in questione. Qualora decideste di trascorrere una notte in questo hotel, sappiate che la stanza meno attrattiva, ossia la deluxe esposta a nord con vista sulle montagne per uso singolo, in bassa stagione costa 365 franchi. Mentre se siete in vena di follie e volete spendere buona parte del vostro salario mensile, potete scegliere la doppia de luxe con vista lago in alta stagione pagando 820 franchi a notte. E se proprio volete esagerare, potete scegliere la suite di lusso che costa 2 mila franchi a notte. Difficile credere che con questi prezzi, e in una stagione in cui gli affari sono andati a gonfie vele, non si riesca a garantire i salari minimi: per capirsi, una paga mensile corrisponde a meno di due notti nella suite di lusso.
Altro albergo, in questo caso di categoria leggermente inferiore, ma pur sempre con quattro stelle: l'Hotel Tamaro, sempre di Ascona. In questo caso, le infrazioni riscontrate al rispetto delle condizioni di lavoro per i dipendenti sono una lunga lista: salario minimo non rispettato,  13esima non corrisposta esattamente, nessun controllo possibile del lavoratore sulle ore pagate, orario settimanale non rispettato, ore straordinarie non indennizzate, mancata concessione dei giorni di riposo e vacanze parzialmente retribuite.
Una situazione decisamente poco edificante. Tanto più se si considera che il valore aggiunto del turismo svizzero, la sua forza, dovrebbe risiedere nella qualità del servizio offerto. Sembrerà ovvio, ma affinché il personale sia stimolato nell'impegnarsi ad offrire un servizio di buona qualità, il rispetto del Ccl è la condizione essenziale. Sconcerta quindi a maggior ragione venire a sapere che le violazioni del Ccl sono molto frequenti, come denuncia un comunicato dell'Ufficio di controllo della convenzione collettiva nazionale di lavoro per alberghi, ristoranti e bar. Da un controllo effettuato presso 2 mila alberghi e ristoranti scelti a caso sul territorio nazionale, è risultato infatti che nel 54 per cento dei casi il tempo di lavoro non era conteggiato regolarmente o che i salari minimi non erano stati rispettati. Mauro Moretto, responsabile nazionale del sindacato Unia per il settore alberghiero, osserva: «questi dati dimostrano che il mancato rispetto del Ccl è diffuso. E contrariamente a quanto si poteva pensare, cioè che il mancato rispetto lo si riscontrasse solo nei piccoli alberghi a conduzione familiare perché hanno meno mezzi a disposizione per la gestione del personale, i controlli hanno evidenziato che lo stesso fenomeno lo si riscontra anche negli alberghi di alta categoria. La pratica della violazione delle norme contrattuali è diffusa dunque in tutte le categorie».
Chi ha commesso delle infrazioni dovrà ora pagare ai propri collaboratori gli arretrati e delle multe convenzionali che possono arrivare fino al doppio degli arretrati. Moretto aggiunge: «Dal controllo è emerso che un terzo delle ditte non tiene un conteggio delle ore lavorate dai dipendenti. Questo è un grande problema che spesso viene sottovalutato anche dal dipendente stesso. Senza un preciso conteggio delle ore è molto difficile verificare l'esattezza degli stipendi. Per questo motivo come sindacato quest'anno abbiamo messo a disposizione dei lavoratori delle agende sulle quali il dipendente può annotarsi le ore lavorate giornalmente. Agende che si possono ottenere gratuitamente presso i segretariati Unia».

Pubblicato il 

24.11.06

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