Dolce casa

Nelle scorse settimane, l’Associazione Svizzera degli Inquilini ha lanciato l’allarme: la pressione sulle inquiline e sugli inquilini è diventata insostenibile. Lo ha fatto con un documento dettagliato che analizza la situazione passata e attuale degli inquilini, evidenziandone gli aspetti più critici e proponendo otto misure concrete che permetterebbero una riduzione delle spese legate all’alloggio e una maggiore sicurezza nell’ambito del diritto di locazione. Il documento completo è consultabile sulla pagina internet della nostra associazione. Lo diciamo da diverso tempo: gli affitti sono troppo alti e l’inflazione sta portando all’esasperazione una situazione di base già difficile. Al rincaro dei costi dell’energia, iniziano ad aggiungersi anche gli aumenti delle pigioni legati all’innalzamento degli interessi ipotecari.


Un altro e importante fattore che spinge le pigioni verso l’alto è la concentrazione della proprietà immobiliare in sempre meno mani. Gli investitori cosiddetti istituzionali, grandi assicurazioni, fondi pensionistici e simili stanno pian piano sostituendo il piccolo proprietario con il quale magari si riusciva ad avere un dialogo costruttivo. Oggi, sempre più, gli inquilini si devono invece confrontare con proprietari anonimi e spersonalizzati, molto poco attenti agli aspetti umani.


L’alloggio è un diritto fondamentale, non un’opportunità di guadagno di qualche investitore senza scrupoli, ed è giunta l’ora di sottrarlo alle logiche (perverse) del mercato. Il guadagno che se ne può ricavare è regolamentato dalla legge e dalla giurisprudenza. Non può essere stabilito a piacimento dal locatore!


Oggi, di fronte a un sospetto, tocca all’inquilino chiedere di verificare se la pigione che gli viene richiesta non sia abusiva, ovvero troppo alta. Inoltre, la procedura per ottenere questa verifica è molto macchinosa e quindi quasi nessuno ha il coraggio di affrontarla. Per questo motivo, una delle nostre principali proposte prevede che la responsabilità del controllo degli affitti, attualmente delegata ai singoli inquilini, sia assunta dallo Stato. Ciò comporta la messa in atto di un meccanismo di controllo istituzionale e automatico degli affitti che permetta di limitarne i rendimenti.


Una lotta alle pigioni abusive ora condivisa anche dal Partito Socialista Svizzero che in occasione del suo recente congresso ha discusso alcune possibili misure per difendere e rinforzare il potere d’acquisto in Svizzera. Si è giustamente evidenziato come l’affitto rappresenti una percentuale di spesa troppo alta in rapporto allo stipendio. Ciò è ancora più evidente in Ticino dove gli stipendi sono in media del 23% più bassi che nel resto della Svizzera. Non è possibile che l’affitto arrivi a erodere il 30% di uno stipendio.


È positivo, invece, che almeno una parte della politica voglia mettere al centro della sua azione la difesa delle inquiline e degli inquilini.
Forse non siamo più soli.

Pubblicato il 

08.03.23
Nessun articolo correlato