Che delusione, signora Widmer-Schlumpf

I socialisti hanno eletto, nove mesi fa, la Consigliera di Stato Udc grigionese Eveline Widmer-Schlumpf in Consiglio federale ben sapendo che non avrebbe eseguito una politica di sinistra. Tuttavia si sperava in una certa distensione nella politica verso gli stranieri e i richiedenti l'asilo.
Per quasi 5 mila sans-papiers nel Canton Ginevra, in maggioranza donne impiegate presso famiglie, il Consiglio di Stato ginevrino, dopo l'esame dei dossier ben documentati, ha chiesto alla Confederazione, nel 2003, la loro regolarizzazione. Siccome Christoph Blocher, allora eletto Consigliere federale, aveva preso la direzione del Dipartimento federale di giustizia e polizia, la proposta del Canton Ginevra era stata messa in un cassetto – per la grande delusione dei ginevrini. Purtroppo neanche Eveline Widmer-Schlumpf, succeduta a Blocher dopo l'elezione memorabile del 12 dicembre 2007, si è impegnata a trovare una soluzione allo scandalo dei migliaia di sans-papiers che, da anni, fanno in condizioni precarie dei lavori che né svizzeri, né stranieri domiciliati hanno voglia di assumere. Gli appartenenti a questa categoria di stranieri "invisibili", senza permesso, potrebbero essere mandati a casa da un giorno all'altro, ma la polizia non li cerca, sapendo che fanno un lavoro importante in favore della nostra società. Il rifiuto di un permesso per loro svela l'ipocrisia della nostra politica e delle autorità federali.
La delusione riguardante la politica di Eveline Widmer-Schlumpf si riferisce inoltre alla sua proposta di abolire la possibilità di chiedere asilo politico presso le ambasciate svizzere all'estero. Questa opportunità, garantita dall'articolo 18 della Legge sull'asilo, è giustificata dal fatto che così le persone arrivano in Svizzera solo dopo avere ricevuto asilo o, eventualmente, per chiarire la loro posizione. Di conseguenza accadrà di rado che al termine i tali procedure un richiedente dovrà essere rimandato nel suo paese, un compito spesso difficile e in parecchi casi impossibile da eseguire, come dimostra il numero crescente di ex richiedenti l'asilo rimasti in Svizzera.
Le autorità svizzere hanno sempre lamentato l'attività delle organizzazioni di passatori che portano moltissime persone, soprattutto da paesi lontani, in Europa e in Svizzera, chiedendo dei compensi di alcune migliaia di franchi. Con la proposta della nuova capa del Dipartimento di giustizia e polizia le autorità svizzere stesse spingerebbero ancora altri esseri umani nelle braccia di queste organizzazioni criminali, come ha ammonito anche l'Organizzazione svizzera d'aiuto ai rifugiati. L'effetto nefasto di questo ennesimo progetto di revisione della Legge sull'asilo per tante persone in pericolo acuto in molti paesi pesa molto di più di una certa diminuzione del lavoro amministrativo presso le rappresentanze svizzere all'estero. L'affermazione della nuova Consigliera federale che chi volesse chiedere asilo dovrebbe farlo nel nostro paese è semplicemente cinica. Speriamo che dopo più attento esame della questiona Eveline Widmer-Schlumpf si ricreda. Altrimenti i socialisti dovranno cercare alleati nelle camere federali per bloccare l'assurdo cambiamento della Legge sull'asilo.

Pubblicato il

26.09.2008 12:30
Beat Allenbach