O tempora! O mores! Dunque Toni Bortoluzzi (l'uomo col nome da yogurt e il cognome da pizza) si candida per succedere a Ruth Dreifuss. Ottimo! Ci siamo chiesti per qualche settimana se il nuovo consigliere federale dovesse essere necessariamente femmina, o non potesse magari anche essere maschio. Ora ci accorgiamo di aver dimenticato di specificare di che specie. Certo dicendo maschio o femmina, si intendeva sempre e comunque homo sapiens. Non averlo indicato più chiaramente ha aperto la strada ai Neanderthal ed ecco Toni Bortoluzzi. La prossima volta sarà meglio essere più prudenti e mettere l'asticella un po' più su: diciamo alla fine del paleolitico. Di questo passo ci troveremo a dover chiedere scusa a Caligola: lui almeno aveva eletto senatore un cavallo, qui siamo passati agli asini. Ed effettivamente la politica svizzera non smette di entusiasmare. La settimana scorsa a Olivone i congressisti Udc hanno offerto a Ueli Maurer un cesto pieno di fichi: sette per la precisione. Uno per ogni granconsigliere che i Soldati-boys sperano di far eleggere alle prossime cantonali. Che si sia usato il fico per simboleggiare i consiglieri udc prossimi venturi è troppo elogiativo per i centristi: in fondo una cestellata di fichi è una ficata. I cachi sarebbero certamente andati meglio per simboleggiare il gruppo in Gran Consiglio: essendo un canestro di cachi certamente definibile con il termine collettivo di "cacata". Maurer ha detto che il Ticino, visto come vota, potrebbe benissimo essere la sua patria politica. L'ha detto in tedesco, ovviamente, un po' come facevano i suoi antenati quando ancora tagliavano teste in Leventina. Dovremo essere invece eternamente grati ai liberali di Mendrisio che si sono ribellati al gruppo dirigente del proprio partito. Cosa che nemmeno nel Ps siamo più capaci di fare. Noi ci siamo limitati a esercitare il nostro enorme potenziale di masochismo soprattutto con sussurri, grida e digrignar di denti. Il distretto liberale del Mendrisiotto invece si è ammutinato come il Bounty. C'è da scommettere che se fossero stati socialisti, avremmo avuto un fiorire di dotti editoriali sul frazionismo patologico della sinistra. Nel Plrt questo testimonia soltanto della «vivacità del dibattito interno e del pluralismo delle opinioni». Infine scopriamo che il Ticino conta una nuova società segreta, i cui aderenti restano nell'ombra meglio dei massoni: si tratta di ticinoturismo. I membri dell'accolita sono protetti dall'anonimato e per chi volesse chiamarli ad assemblea (ci vuole la firma del dieci per cento dei soci) non rimane che salire sul monte Brè con un megafono urlando «adunata!». Che bel mondo, che bei tempi!

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18.10.02

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