Assicurazione malattia

Non c’è problema. E se c’è, è vostro. Non si entra nepppure in materia. E così, in contesto economico decisamente allarmante per molti cittadini, il Consiglio degli Stati questa mattina scorrendo le trattande all’ordine del giorno, è bellamente passato ad altro. La maggioranza borghese dei senatori svizzeri si è rifiutata di discutere il controprogetto indiretto all’iniziativa del Partito socialista per la riduzione dei premi della cassa malati. Quelli che, essendo già  dolori, dal prossimo 1° gennaio rischiano di trasformare il salasso in autentici spasimi per arrivare a fine mese. Non c’è problema?  

 

E già, il Consiglio degli Stati ha respinto (per 22 voti contro 20) l’entrata nel merito sul controprogetto all'iniziativa del Ps, che chiede di porre un tetto massimo ai premi malattia, vale a dire che nessuna famiglia debba spendere più del 10% del proprio reddito disponibile l'assicurazione sanitaria. Il Partito socialista ha immediatamente reagito a una non entrata in materia considerata oltraggiosa, vista l’attuale situazione: «Sugli alti premi di cassa malati, i partiti borghesi abbandonano la popolazione Questo atteggiamento di blocco, sostenuto in particolare dai membri eletti dell'autoproclamato “partito della famiglia”, l’Alleanza del Centro, è irresponsabile».

Delusa Marina Carobbio: per la politica socialista  rappresentante del canton Ticino a Berna, l'iniziativa risponde a un problema reale che affligge molte famiglie con redditi modesti. Una crisi che andrà ad aggravarsi nel 2023, includendo sempre più persone che si troveranno in difficoltà a pagare una cassa malati sempre più cara. Carobbio ha sottolineato che gli annunciati aumenti dei premi, in taluni casi si mangeranno fino al 20% del reddito disponibile a fronte di salari stagnanti. «Per non parlare dei costi energetici e dell'inflazione, tutti aspetti che acutizzano la situazione. E ricordo che ci sono persone, che già oggi non vanno dal medico per motivi economici» ha evidenziato la senatrice ticinese, lanciando l’allarme. ll controprogetto, stando alla consigliera gli Stati, risponde alla richiesta impellente di una fetta importante della popolazione e rappresenta un elemento importante per combattere la povertà. Per questo è importante fissare per i Cantoni un contributo minimo da destinare alla riduzione individuale dei premi, anche in ragione del fatto che negli ultimi anni diversi Cantoni hanno ridotto il proprio impegno su questo fronte.

Sul piede di guerra anche l’Unione sindacale svizzera (Uss) che ha reagito con un comunicato stampa alla “non” decisione di oggi. «Il  previsto shock dei premi graverà pesantemente sui bilanci delle famiglie. Per una normale famiglia di lavoratori con due figli, i premi sanitari supereranno per la prima volta i 1.000 franchi al mese. Rifiutandosi di discutere l'iniziativa di riduzione dei premi o la sua controproposta, il Consiglio degli Stati ignora l'enorme onere che i premi rappresentano per le famiglie a basso e medio reddito.

L'anno prossimo, come tutti sanno, i premi sanitari subiranno un forte aumento, in media del 6,6%, oltre all'aumento generale del costo della vita (elettricità, cibo, affitto, altre spese). Oltre a questi costi crescenti, molte famiglie sono state gravate per diversi anni da premi che ora sono quasi insostenibili. Per una normale famiglia di lavoratori con due figli, ciò rappresenta quasi il 14% del loro reddito netto». A cui andranno aggiunti mille franchi per la cassa malati: da non sapere più come mettere insieme il pranzo con la cena.

 

Ma non c’è problema. Siamo in Svizzera. D’accordo, ma si vede all’orizzonte che sta divampando un incendio?

L’iter prevede che il dossier ritorni ora al Consiglio nazionale, che nel giugno scorso aveva accolto il controprogetto governativo, bocciando invece l'iniziativa del Ps poiché giudicata dalla maggioranza dei gruppi parlamentari troppo costosa. La controproposta prevede un maggiore impegno finanziario di Confederazione e Cantoni pari a 2,2 miliardi di franchi, di cui circa mezzo miliardo a carico dei Cantoni, ma in misura minore rispetto all'iniziativa.

Un dossier a dir poco caldo, che scalderà ancora le discussioni.

sanitaria di base, come previsto dalla legge (Lamal).

Marina Carobbio è lapidaria «il ritardo imposto dai partiti borghesi è un affronto enorme e sarà la popolazione a pagarne il conto. Ciò rende ancora più importante che il contributo del governo federale allo sgravio dei premi individuali venga aumentato di almeno il 30% entro il 2023».

Pubblicato il 

30.11.22
Nessun articolo correlato