Il 25 ottobre 2023, a mezzogiorno, il tavolo 201 del Ristorante l’Orologio di Lugano è apparecchiato per quattro. Lo ha prenotato Eolo Alberti, sindaco leghista di Bioggio, in quel momento in procinto di essere nominato nel Consiglio d’amministrazione dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC). Con lui siederanno la collega di partito e granconsigliera Sabrina Aldi, il socio d’affari Claudio Camponovo e il figlio di quest’ultimo, Alvaro Camponovo, all’epoca segretario giudiziario. Politica, affari e giustizia: è questo il menù di un pranzo che emerge tra le carte dell’inchiesta che vede tuttora indagato per reati finanziari Eolo Alberti. Sulla sua agenda elettronica l’appuntamento è annotato come “Hospita-pranzo Aldi, Claudio, Eolo e Alvaro”. L’incontro, mai affiorato fino ad ora, è una sorta di fotografia di come in Ticino carriere pubbliche e private si stabiliscano a tavolino, à la carte, secondo la logica degli scambi di favore. Per capirlo basta seguire la cronologia dei fatti, partendo da due eventi precedenti. ANTIPASTO MARE E MONTI Il 18 ottobre il Consiglio di Stato pubblica il messaggio sul rinnovo del cda dell’EOC e propone Eolo Alberti quale nuovo membro. Per accettare la nomina, il sindaco di Bioggio deve fare tre cose: lasciare il Gran Consiglio, dimettersi dalla carica di direttore amministrativo della Hospita Suisse Anesthesia Care e cedere le azioni (35%) della casa madre di questa società che subappalta personale sanitario alle cliniche private. Azioni che Alberti venderà al terzo socio, G.G., che deterrà così il 65% di Hospita; azionista di minoranza con il 35% resta invece il dottor Claudio Camponovo. Sul fronte giudiziario, invece, a tenere banco in quei giorni sono le dimissioni della procuratrice pubblica Pamela Pedretti, delle quali la Commissione giustizia e diritti del Gran Consiglio prende atto il 23 ottobre 2023. Il bando di concorso per l’elezione di un nuovo pp verrà pubblicato il giorno successivo sul Foglio Ufficiale. Questi due episodi apparentemente sconnessi – la nomina di Alberti e le dimissioni di Pedretti – fanno da antipasto all’appuntamento del 25 ottobre. PASTONE POLITICA-SANITÀ-AFFARI Insalata mista e un pesce alla griglia, da dividere in quattro: i commensali si accordano sul cibo, ma anche sul futuro delle rispettive carriere. Il passaggio di Alberti dal settore privato all’EOC non fa l’unanimità, nemmeno in casa Lega. Tra i suoi sostenitori c’è Sabrina Aldi, all’epoca vice capogruppo del partito. Un appoggio che non sembra disinteressato. La nomina del sindaco di Bioggio le potrebbe aprire infatti due porte: una politica, quella dell’influente Commissione parlamentare sanità e sicurezza sociale, e una professionale, quella di direttrice amministrativa di Hospita. La società sta attraversando una situazione particolare. A pesare vi è la decisione delle cliniche Sant’Anna e Ars Medica di rescindere dei contratti molto sostanziosi. Non solo: l’azienda sta affrontando un problema legato a un investimento immobiliare. Nel febbraio 2021, Eolo Alberti, Claudio Camponovo e G.G. avevano firmato l’accordo per la sottoscrizione dell’atto di compravendita di un terreno a Bioggio, con l’idea di insediarvi una camera iperbarica fissa e un centro medico. Le stesse persone otterranno nell’ottobre 2023 un credito di costruzione di 16 milioni da Banca Stato. Il progetto, però, subirà un imprevisto a causa dell’inquinamento del terreno, con relative spese aggiuntive non attese. Sabrina Aldi, avvocata e politica navigata, ma senza esperienza diretta nel settore sanitario, è considerata da Alberti come il profilo ideale per sostituirlo e gestire la difficile situazione. Il pranzo a Lugano è l’occasione per presentarla a Claudio Camponovo, direttore sanitario, azionista e amministratore unico di Hospita. Il feeling è immediato, tanto che, due giorni dopo quell’incontro, il 27 ottobre, verrà firmato un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con disdetta di un mese in caso di licenziamento. Il salario mensile è fissato a 6.000 franchi con un tempo d’ingaggio solo del 40%. La combine va in porto: il 1° novembre, Sabrina Aldi inizia a lavorare per Hospita; il 6 novembre Eolo Alberti è eletto nel cda dell’EOC; il 7 novembre la deputata subentra al collega nella Commissione sanità. GIUSTIZIA ALLA GRIGLIA Quel 25 ottobre 2023, al Ristorante l’Orologio, però, non si parla solo di politica e affari. Al tavolo 201 siede anche Alvaro Camponovo, che con la sanità e la società del padre non c’entra nulla. Cosa ci fa, quindi, il segretario giudiziario a un pranzo d’affari in compagnia del genitore e di due noti esponenti politici della Lega dei ticinesi? A questo punto non si può non considerare le recenti dimissioni della procuratrice pubblica Pamela Pedretti. Il concorso per la sua successione, apertosi il giorno precedente, fa gola al giovane Camponovo, attivo in procura da inizio 2022. Tanto più che il posto vacante spetterebbe alla Lega. E chi meglio di Sabrina Aldi, in procinto di essere assunta dalla società del padre, potrebbe fare al caso suo? La deputata vanta un’esperienza in magistratura, dove è stata vice-cancelliera dell’allora giudice Claudio Zali e in seguito dell’attuale giudice Amos Pagnamenta, di cui è stata anche segretaria giudiziaria. Ma soprattutto, è vicepresidente dell’influente Commissione giustizia, che si occupa di valutare i candidati procuratori e di proporre i nominativi da eleggere in Gran Consiglio. Nei mesi successivi, sul lavoro, il rapporto tra Sabrina Aldi e Claudio Camponovo si fa molto stretto. Ciò che non impedisce alla deputata leghista di proporre alla Commissione giustizia il nome di Alvaro Camponovo come candidato unico in quota Lega al posto di procuratore. La nomina sarà avallata il 26 febbraio 2024, senza che Aldi abbia rivelato ai colleghi che il proposto sia il figlio del suo superiore diretto. Sui giornali scoppia la polemica, con politici ed ex magistrati che non solo denunciano il palese conflitto di interesse, ma manifestano indignazione verso un sistema di elezione che favorisce gli intrallazzi a discapito della qualità e dell’indipendenza. Un sistema che, nel caso specifico, ha avuto la sua matrice in quel pranzo di fine ottobre, dove Sabrina Aldi incontra per la prima volta l’aspirante magistrato e, nel contempo, viene approvata la sua assunzione nella società del padre. AFFOGATO DI DUBBI L’11 marzo 2024, il disegno prende forma: Alvaro Camponovo viene eletto (32 voti su 87 schede) procuratore dal Gran Consiglio. La vicenda potrebbe concludersi qui, se non fosse che meno di due settimane dopo, il 22 marzo, durante una burrascosa assemblea del cda di Hospita, Sabrina Aldi viene sfiduciata da G.G., socio di maggioranza. Al centro delle divergenze varie tensioni interne, tra le quali un contrasto di vedute tra i due azionisti in merito alla ripartizione delle quote azionarie. Da quel giorno, la donna non metterà più piede in azienda, ma continuerà a percepire il suo stipendio fino a settembre, anziché fino al mese di aprile. Come già raccontato da area, in occasione della riunione che porta al licenziamento di Aldi, Claudio Camponovo farà sbucare dal nulla un nuovo contratto, retrodatato al 1° marzo, che, a differenza di quello firmato a ottobre 2023, prevede sei mesi di disdetta. Un contratto di cui in azienda nessuno era a conoscenza, ma che garantirà alla deputata della Lega una sorta di buonuscita di 30.000 franchi. >> LEGGI ANCHE: Sabrina Aldi e la partita a scacchi dietro il caso Eolo Alberti La particolare coincidenza di eventi prosegue nei mesi successivi quando, dopo il licenziamento di Aldi, voci su presunte irregolarità fatte da Alberti in seno ad Hospita giungono ad alcuni rappresentanti della Lega. Il 28 aprile, l’avvocato Enea Petrini, ex granconsigliere leghista, rende un rapporto sulla situazione finanziaria della società stilato su incarico dei vertici del partito, tra cui il consigliere di Stato Norman Gobbi (vedi box). Il 30 aprile Sabrina Aldi, Claudio Camponovo e tre anestesisti costituiscono una nuova società – la Swiss Anesthesia Care – pronta a prendere il posto di Hospita nel lucroso mercato sanitario ticinese. Amministratrice unica dell’azienda è Cristina Maderni, deputata in Gran Consiglio per il PLR e membro anch’essa della Commissione giustizia. Le cose si muovono anche in via Pretorio dove, il primo maggio, Alvaro Camponovo inizia a lavorare come procuratore. Quindici giorni più tardi una misteriosa fonte segnala ad una commissaria della Polizia giudiziaria presunte gravi malversazioni fatte da Eolo Alberti ai danni di Hospita. “Una persona nota alla sottoscritta” scriverà l’agente in un rapporto che, dopo essere passato nelle mani del procuratore generale Andrea Pagani, porterà la procuratrice pubblica Chiara Borelli ad aprire un’inchiesta e ad arrestare Alberti, la cui combine con Aldi finisce così per ritorcerglisi contro. È il 9 agosto 2024. Poco dopo Claudio Camponovo, costituitosi accusatore privato, fa commissariare Hospita e ne chiede il fallimento. A tutto vantaggio della nuova società, in parte sua e della Aldi, che trova così campo libero nell’ambito delle prestazioni anestesiologiche presso cliniche e centri medici che un tempo erano clienti della stessa Hospita. CAFFÈ E AMARI IN BOCCA Torniamo al pranzo del 25 ottobre 2023 al Ristorante l’Orologio. Si conclude alle 13.34 con quattro caffè. Il conto di 186 franchi è saldato da Hospita. Le prove di questo incontro sarebbero in possesso degli inquirenti dal momento dell’arresto del sindaco di Bioggio e del sequestro dei suoi dispositivi informatici. Prove le cui memorie Chiara Borelli avrebbe negato ad Alberti di consultare nella loro interezza. Così come, in seguito alla denuncia contro ignoti inoltrata dallo stesso Alberti, il sostituto procuratore generale Moreno Capella non ha ancora deciso di fargli conoscere il nome della misteriosa “gola profonda”. Una persona ben informata che ha contattato a cinque riprese una commissaria della polizia giudiziaria, indirizzando di fatto le indagini. A vantaggio di chi? In qualsiasi modo la si guardi, la vicenda interessa il padre di un procuratore e la sua socia d’affari, deputata e membro della Commissione giustizia che, in queste vesti, ha avuto un ruolo chiave nella nomina di questo stesso procuratore. La questione è quindi molto delicata, così come molti sono i punti oscuri della vicenda. Rendere noto chi ha fatto la segnalazione parrebbe un primo passo necessario, per evitare imbarazzi e dietrologie. In gioco vi è qualcosa di troppo importante: l’indipendenza e la credibilità della giustizia. |