Due settimane fa circa abbiamo commentato le doverose conquiste sindacali raggiunte per il personale dell'Ente ospedaliero cantonale (Eoc). Conquiste che però non riguardano il settore sociopsichiatrico. Abbiamo posto qualche domanda a Graziano Pestoni, segretario Vpod, per inquadrare la situazione di disagio in cui si trova ad operare il personale dell'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (Osc). Come si spiegano le tanto marcate disparità di condizioni di lavoro tra le diverse branche del settore sociosanitario? Il settore sociosanitario comprende cinque settori: l’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) che raggruppa tutti gli ospedali pubblici, ad eccezione della psichiatria. Le condizioni di lavoro sono regolate da un contratto collettivo di lavoro (Ccl) appena rinnovato con buoni risultati. Poi ci sono le case per anziani. Ci sono quelle comunali e quelle private, non sussidiate dallo Stato. Il nostro sindacato non ha possibilità di intervento su quest'ultime. E ci sono i servizi di aiuto domiciliare. Settore assai complesso. Il passaggio alla gestione privata il primo gennaio 2000 ha comportato vari conflitti, poiché i nuovi datori di lavoro si erano rifiutati di sottoscrivere il Ccl. Invece presso gli istituti sociali, le trattative per il rinnovo del Ccl sono terminate venerdì scorso. Infine, l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (Osc) composta dal Centro abitativo di Mendrisio, la clinica psichiatrica, pure di Mendrisio e di vari servizi sul territorio. L’Osc è gestito direttamente dal Cantone. Il sindacato aveva evidentemente chiesto, già durante l’estate, la parificazione delle condizioni di lavoro con l’Eoc. Una petizione sottoscritta da oltre l’80% del personale aveva sostenuto questa richiesta. Durante il recente incontro con il Consiglio di Stato abbiamo appreso che l’Autorità cantonale non intendeva dar seguito alla nostra richiesta, almeno non nei tempi da noi chiesti (al massimo in due tappe, il primo gennaio 2002, rispettivamente il primo gennaio 2003). Si tratta di una decisione assolutamente inaccettabile e incomprensibile, che se mantenuta, metterebbe in grave difficoltà la psichiatria pubblica. La situazione di disparità tra personale Eoc e Osc venutasi a creare sarebbe sanabile? Intravede forse ostacoli di ragione politica, ad esempio il voto ostinato ad una politica di sgravi fiscali? È certo che in Governo e in Parlamento ci sono forze che preferiscono gli sgravi fiscali (per chi poi non ne avrebbe bisogno) al miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti e al miglioramento della qualità della sanità pubblica. Ritengo tuttavia difficile, a livello politico, opporsi a richieste giustificate e documentate, contestate nel principio da nessuno. Per quanto concerne l’Eoc finalmente si è detto addio a quell'ormai decennale politica di riduzione degli effettivi e blocco delle assunzioni. In ambito sociopsichiatrico il problema sussiste. Se da una parte le pessime condizioni lavorative rendono poco attrattiva la professione dall'altra il numero dei pazienti non è diminuito. Urge un aumento del contingente di personale? Durante il recente incontro con il CdS è stato accordato l’aumento degli effettivi del personale, anche se non nella misura chiesta dal sindacato. Va pure detto che finalmente, anche per gli altri dipendenti dello Stato, si è ottenuto la revoca della decisione riguardante il blocco del personale e la diminuzione degli effettivi. Una decisione irrazionale e estremamente penalizzante, rimasta in vigore ininterrottamente sin dal 1991. Va pure ricordato che il numero dei pazienti aumenta (il tasso di occupazione dei letti è sovente superiore al 100%!). La degenza media diminuisce: ciò costituisce un importante vantaggio per il paziente, ma contemporaneamente è fonte di un maggiore onere per il personale. Per garantire cure adeguate è pertanto importante adeguare costantemente gli effettivi ai reali bisogni. Quanto agli altri aspetti della professione cosa possiamo dire riguardo a salari e orari lavorativi? La sociopsichiatria pubblica ha bisogno, oltre a salari adeguati e minor onere di lavoro, di un maggiore riconoscimento e di un suo potenziamento. In questi anni le formazioni infermieristiche sono state discriminate rispetto ad altre, per esempio quelle sociali. Il lavoro che stiamo facendo in questo momento è quindi soltanto una tappa. Concretamente il sindacato Vpod come intende appoggiare la causa del personale operante nel settore sociopsichiatrico? La Vpod continuerà, come ha sempre fatto anche in passato, a sostenere questo personale con forza e convinzione. Nel caso concreto, ha presentato le richieste al Governo, ha promosso e sostenuto la petizione e ha presto parte a tutti i lavori assembleari. Sosterrà evidentemente le azioni di protesta, fino al momento in cui non avremo raggiunto l’obiettivo.

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26.10.01

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