Canton Berna, i sindacati hanno vinto

Ci vogliono circostanze davvero eccezionali perché si giustifichi l'apertura dei negozi alla domenica, in deroga alla Legge federale sul lavoro. Lo ha confermato in una sua sentenza del 1° ottobre scorso il Tribunale federale (Tf), precisando, in maniera piuttosto restrittiva, la sua giurisprudenza in materia, in particolare la sua sentenza sulle aperture domenicali in Ticino del 1995. In quest'occasione il Tf ha accolto un ricorso di diritto amministrativo presentato dai sindacati Unia, Sei e Flmo contro l'autorizzazione generalizzata, concessa dall'Ufficio del lavoro del canton Berna e sostanzialmente avallata dal Tribunale amministrativo bernese, di autorizzare le aperture festive per due domeniche durante il periodo dell'Avvento, dalle 10 alle 16. Il Tf rileva innanzitutto che la Legge sul lavoro sancisce il divieto di lavoro domenicale, pur ammettendo delle eccezioni (cfr. riquadrato). In particolare, perché delle aperture domenicali dei negozi siano concesse occorre che vi sia un bisogno urgente in grado di giustificarle. Sul concetto di “bisogno urgente” il Tf s'era già chinato a più riprese in passato. Così, nel '94, statuendo su un caso giurassiano, ha rilevato che una domanda accresciuta di beni di consumo nel periodo prenatalizio ancora non costituisce un bisogno urgente tale da giustificare l'apertura domenicale dei negozi. Opposta fu la conclusione nel '95 per il Ticino: in quel caso però il Tf osservò che il bisogno urgente era dato da un lato dalla lunga tradizione presente nel Cantone di aprire i negozi nelle domeniche prenatalizie, risalente addirittura al 1934, e dall'altro dalla forte concorrenza dei negozi italiani della fascia di confine che, potendo aprire la domenica in una situazione economica già difficile per tutto il Cantone, imponeva di trattenere i consumatori ticinesi in Svizzera. Argomentazioni analoghe portarono nel 2000 il Tf ad accettare le deroghe accordate alla sola città di Montreux, in particolare in considerazione di una tradizione locale di mercati prenatalizi molto radicata. Nella sua recente sentenza concernente il canton Berna il Tf rileva dunque che l'art. 18 della Legge sul lavoro, che proibisce il lavoro domenicale, è parte integrante delle norme volte a tutelare i lavoratori, e aggiunge: «il 1° dicembre 1996 un progetto di modifica della Legge sul lavoro, che prevedeva tra l'altro l'occupazione dei lavoratori senza particolare autorizzazione per sei domeniche e giorni festivi all'anno, è stato respinto in votazione popolare. Risulta dalle analisi del voto che una delle cause che hanno determinato il rigetto popolare del progetto è stata la flessibilizzazione del lavoro domenicale». Quindi, non si scappa: in assenza di un bisogno urgente non è ammissibile nessuna apertura domenicale dei negozi. Ogni altra deroga al divieto del lavoro festivo è illegale. In questo senso il Tf coglie l'occasione per bacchettare l'Ufficio federale dell'industria, delle arti, dei mestieri e del lavoro, oggi diventato Segretariato dell'economia (Seco): esso, in due circolari indirizzate alle autorità cantonali del lavoro, esprimeva la convinzione che fosse possibile aprire i negozi per due domeniche all'anno senza la necessità di provare un bisogno urgente in tal senso. Il Seco dovrà a questo punto rettificare le sue circolari, adeguandole alla giurisprudenza del Tf. Nel caso del canton Berna, il Tf rileva che non è data nessuna particolare tradizione prenatalizia che giustifichi deroghe al divieto d'apertura domenicale. Al contrario, se una certa animazione negli anni scorsi è andata formandosi, è perché si sono aperti i negozi in violazione della Legge sul lavoro: ma evidentemente non è con una pratica illegale che si può validamente istaurare una tradizione. Quindi i negozianti non possono creare artificiosamente delle animazioni per giustificare in seguito una tradizione che a sua volta permetta delle deroghe al divieto del lavoro domenicale e festivo. Quanto all'eventuale concorrenza con l'estero e le conseguenti necessità dell'economia locale, il Tf rileva che Berna non può essere considerato cantone di frontiera, e pertanto non può in alcun modo risentire della concorrenza dei commerci d'oltre confine, e questo nemmeno tenendo conto dell'elevato grado di mobilità oggi raggiunto dalla clientela. Altrimenti, rileva il Tf, tutta la Svizzera dovrebbe essere sottoposta al regime valido per le zone di frontiera, il che sarebbe evidentemente assurdo.

Pubblicato il

20.12.2002 02:00
Gianfranco Helbling
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