I dati statistici lo confermano, la ricerca di un alloggio risulta essere molto difficile vista la loro scarsità sul mercato; il contenimento dei prezzi delle pigioni diventa  addirittura impresa ardua, considerato come le offerte di abitazioni siano scarse e l'ascesa dei prezzi delle pigioni inevitabile. Basta un rapido sguardo alle proposte di locazione delle grandi amministrazioni per rendersi conto della reale situazione. Gli aumenti sono pure documentati statisticamente; nelle sue pubblicazioni periodiche, l'Ufficio federale delle abitazioni conferma la tendenza al costante aumento delle pigioni.
La situazione è grave, e la ripercussione della crisi finanziaria sulle finanze degli inquilini, categoria composta prevalentemente da famiglie e piccoli artigiani, non ha tardato a farsi sentire. In maniera perlomeno sorprendente, autorità e servizi competenti non hanno speso una parola sulle già esistenti,ma ovviamente accentuate dalla crisi generale,  grosse difficoltà per gli inquilini di pagare regolarmente il canone di locazione, operazione che diventa, in taluni casi, un onere quasi insostenibile. Le disdette per mora con i conseguenti sfratti sono purtroppo una realtà drammatica del Cantone.
Eppure il fatto di avere un tetto e una casa è considerato un diritto fondamentale, sancito dalla Costituzione federale. Ma siccome le autorità preferiscono o non vogliono affrontare il tema del "caro affitti", è indispensabile una mobilitazione di tutta la categoria di inquilini, per tentare di porre un freno al  costante aumento dei canoni di locazione.
Ma come? La legislazione attuale propone tre tipi di intervento (le cui modalità verranno riprese e dettagliate nei contributi delle prossime settimane). La prima possibilità è quella di contestare il canone iniziale, se abusivo. In seconda battuta, è opportuno verificare, e se del caso contestare, ogni notifica d'aumento, in quanto frequentemente le richieste del padrone di casa si rivelano abusive. E da ultimo, laddove giustificato, sollecitare una riduzione della pigione. Siccome l'attuale diritto di locazione prevede un sistema di calcolo del prezzo delle pigioni basato sui costi, risulta che una grossa fetta di  locazioni superano il reddito ammissibile per legge.
In conclusione, sarebbe opportuno riflettere sull'opportunità di esercitare una forte pressione sullo stato affinché intervenga urgentemente nel settore locativo, in particolare nell'instaurare un controllo sistematico del prezzo delle pigioni, per evitare abusi e speculazioni.

Pubblicato il 

30.01.09

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