Che faccia caldo, troppo caldo, se ne sono accorti anche i paracarri. Da lunedì le autorità cantonali ticinesi hanno decretato l’allerta canicola di grado 4, il più elevato della scala per i rischi alla salute, prolungandola fino a venerdì. Nei cantoni romandi Vaud e Ginevra, dalla giornata di ieri le autorità hanno decretato per motivi di salute la fine dei lavori di cantiere dalle 12, prevedendo in caso di violazione delle sanzioni che possono arrivare a cinque anni di esclusione dagli appalti pubblici. In Ticino l’interruzione dei lavori nei cantieri nel caso di allerta quattro s’impone dalle 15 del pomeriggio. La norma è contenuta nel contratto collettivo di lavoro cantonale firmato a fine giugno dalle parti contraenti, dopo lunghe trattative. Le trattative erano durate diversi mesi perché il sindacato Unia si opponeva a diversi peggioramenti contrattuali imposti dal padronato. In particolare aveva aspramente criticato la scelta dell’orario d’interruzione dei lavori nei cantieri per canicola e il grado di allerta quattro, giudicandoli entrambi insufficienti per i rischi alla salute degli operai. Poiché l’associazione degli impresari ticinesi si era dimostrata intransigente nell’imporre l’orario delle 15, norma poi preavvisata favorevolmente dal sindacato Ocst, la base degli edili di Unia aveva infine dato l’avvallo alla sottoscrizione del ccl a stretta maggioranza poiché lo scenario di vuoto contrattuale avrebbe portato a dei problemi maggiori agli operai. L’interruzione dei lavori prevista contrattualmente in Ticino è al momento l’unica a livello nazionale nell’edilizia principale. Solo nella pavimentazione, sempre a livello cantonale, è prevista nel ccl l’interruzione dei lavori dalle 13, obbligatoria quando scatta l’allarme canicola già a livello 3. Il vostro cronista, sofferente di una “leggera” sudorazione elevata già a livello due, ha accompagnato gli ultimi due giorni dei sindacalisti di Unia nei giri informativi sui cantieri del Mendrisiotto e Luganese sulla canicola e di verifica dell’interruzione dei lavori dopo le quindici. Salvo la nostra incredulità nel constatare il grado di sopportazione dei muratori nel lavorare a queste temperature estreme, possiamo affermare di aver osservato un generale rispetto dell’orario dell’interruzione dei lavori. Possiamo altresì confermare che sui cantieri dopo mezzogiorno le condizioni infernali, nel senso figurativo del grado di calore ipotizzato in un immaginario inferno cristiano. Tutti gli operai incontrati segnalano quanto sia particolarmente pesante il lavoro nel primo pomeriggio, quando terra e cemento iniziano a restituire il calore, aumentando ancor di più la temperatura. Parallelamente all’attività di verifica del rispetto della norma contrattuale, Unia sta conducendo un sondaggio tra gli operai dal quale trarre informazioni utili per il già previsto incontro in autunno con la controparte padronale finalizzato proprio ad una valutazione della novità del dispositivo contrattuale canicola, col fine di migliorarlo. |