Sono le persone con un reddito mensile superiore ai 7.000 franchi e ancor di più i super ricchi che ne guadagnano oltre 16.000 a determinare nella votazione di ieri la bocciatura dell’iniziativa “per premi meno onerosi”, che chiedeva l’introduzione di un tetto, pari al 10% del reddito disponibile, per i premi dell’assicurazione malattie da realizzarsi attraverso un aumento dei sussidi. Iniziativa che è invece stata accolta dalla maggioranza di chi guadagna meno di 7.000 franchi al mese. Sono alcuni dei dati che emergono da un sondaggio post-voto realizzato da Tamedia su un campione di oltre 12.000 votanti. Si è insomma replicato lo schema già osservato il 3 marzo scorso nella votazione sulla 13esima AVS, ma con un esito diverso. Anche in quell’occasione infatti l’iniziativa sindacale era stata sostenuta soprattutto dalla componente più povera dell’elettorato e nettamente contrastata da quella più ricca, ma aveva giocato a favore il fatto che la cosiddetta “classe media” si era schierata dalla parte dei più poveri. Cosa che con l’iniziativa sui premi non è avvenuta. E questo ha fatto la differenza, spiega al Tages Anzeiger il politologo Lucas Leemann, che ha realizzato il sondaggio per conto della società LeeWas. Secondo il sondaggio, l’80% delle persone con un reddito familiare superiore ai 16.000 franchi al mese ha votato no. E lo stesso hanno fatto il 73% di chi guadagna più di 13.000 e il 65% di chi ne prende più di 10.000. Molto diverso è stato il comportamento dell’elettorato che si trova ai piedi della scala salariale: la maggioranza (il 56%) di coloro che percepiscono meno di 4.000 franchi al mese ha sostenuto l’idea di un tetto ai premi e lo stesso ha fatto la categoria con un reddito tra i 4.000 e i 7.000 franchi mensili. Ma non quella che si situa subito al di sopra (7.000-10.000), che in marzo aveva sostenuto la 13esima AVS ma ieri ha bocciato l’iniziativa socialista nella misura del 55%. Risultato, considerando tutte le classi sociali: il 55,5% degli elettori ha deciso che non va posto alcun limite all’onere che le famiglie devono sopportare per l’assicurazione malattie. Ma secondo l’autore del sondaggio la sconfitta incassata dall’iniziativa va ricondotta anche alla scarsa partecipazione: di oltre il 58% nella votazione sulla 13esima AVS e solo del 45% ieri. Il che significa che non si è riusciti a mobilitare le classi sociali più sfavorite, osserva Leemann. E nemmeno a far breccia oltre gli steccati della sinistra: solo l’elettorato del Partito socialista e quello dei Verdi hanno votato a favore (nella misura di oltre due terzi) dell’iniziativa sui premi. |