BlackRock si fa largo in Svizzera

Guidata dal miliardario americano Larry Fink la controversa società di gestione d'attivi è sempre più presente sul mercato elvetico, ciò che genera rischi per tutta l’economia

La società statunitense BlackRock è il singolo azionista più importante della Svizzera. Nonostante ciò il suo impatto sulla nostra economia è poco dibattuto. Grazie ai dati elaborati da un collettivo di giornalisti e al parere di due esperti cerchiamo di fare un po’ di luce su questo mastodonte della “finanza dell’ombra”.

 

È probabile che nessuno di voi conosca Larry Fink. Eppure, il Ceo e fondatore di BlackRock è presente più che mai nelle vostre vite. Molti oggetti che usate o attività che svolgete ogni giorno hanno a che fare con Larry: le lenti a contatto, il computer, la tv, la pastiglia, la bibita, il pezzo di carne, ma forse anche il conto in banca, l’assicurazione, l’appartamento, la cassa pensioni o il lavoro interinale che avete dovuto accettare. Tutto, in parte, appartiene a Larry, l’uomo più potente al mondo di cui non avete mai sentito parlare. Laurence “Larry” Fink è il trader che nel 1988 ha fondato BlackRock con una dozzina di colleghi. Oggi gli impiegati sono quasi 16.000, in 35 paesi. E BlackRock è diventata la più grande società d’investimento al mondo, superando quest’anno i 10.000 miliardi di dollari d’attivi in gestione, di cui un terzo in Europa.


Ma c’è un paese, nel Vecchio Continente, dove questa piovra è più presente di altri: la Svizzera. In media, BlackRock detiene il 5,8% delle azioni delle società elvetiche quotate in borsa. A titolo di paragone, in Italia la quota controllata dal colosso americano è del 3,95%, in Francia del 4,12% e in Germania del 4,68%. “RocciaNera” è di gran lunga il più grande azionista in Svizzera; il secondo più grosso investitore è un’altra società a stelle e strisce che detiene il 2,8% di tutte le azioni: si chiama Vanguard e oltre a essere il primo concorrente di BlackRock è anche... il suo principale azionista.


Nonostante il suo potere, BlackRock non è quasi mai citata nel dibattito pubblico. Esistono pochi dati al riguardo. Soltanto nel 2019, uno studio della Seco indicava come la società fosse presente in 38 delle 46 aziende allora quotate allo Swiss Market Index. Un po’ di luce è stata fatta ad inizio anno quando è stato messo online il sito spotlightonblackrock.ch, lanciato dal collettivo di giornalisti Wav, basato a Zurigo. Tramite dei dati facilmente consultabili, il sito presenta tutti gli investimenti di BlackRock nella Confederazione. Banche, chimica, farma, industria, materie prime, agroalimentare, immobiliare, assicurazioni: i tentacoli di Larry arrivano ovunque controllando parte delle più note società elvetiche. Di alcune il fondo americano è addirittura l’azionista più importante. Nonostante le dichiarazioni di facciata sull’ambiente, BlackRock è un importante azionista di Glencore (9,3%), uno dei più grandi commercianti di carbone al mondo, o di Holcim, leader mondiale del cemento (6%), uno dei settori industriali più inquinanti.


L’ascesa della società preoccupa il professore Marc Chesney, dell’Università di Zurigo «Siamo di fronte a quella che viene definita la finanza dell’ombra che agisce senza nessuna regolamentazione e che a partire soprattutto dalla crisi del 2008 è esplosa. BlackRock è l’esempio supremo di questa deriva senza controllo di una finanza che serve solo gli interessi di pochi, divenuti ricchissimi, a discapito di tutta la comunità che di questo tipo di fondi potrebbe fare a meno». Per l’economista siamo ormai di fronte a una società di gestione patrimoniale «troppo grande per fallire» che anche in Svizzera agisce «in modo particolarmente opaco e pericoloso, come se giocasse ad una sorta di grande casinò finanziario i cui rischi sistemici si ripercuotono però sull’intera economia». Un altro aspetto sottolineato dal professor Chesney è il fatto che siamo di fronte anche a una limitazione della concorrenza, uno dei principi teorici alla base del liberalismo: «Quando BlackRock è uno dei principali azionisti di società concorrenti, ad esempio Ubs e Credit Suisse, dove è la concorrenza? La Commissione della concorrenza dovrebbe attivarsi! Nell’attuale sistema economico sempre più concentrato e dominato da attori come BlackRock, la sola vera concorrenza è quella che subiscono i salariati per spingere al ribasso il costo della forza lavoro».


Per Sergio Rossi, professore di macroeconomia all’Università di Friborgo, il potere del colosso americano in Svizzera gli consente «di influenzare i prezzi di questi titoli nei mercati finanziari e, indirettamente, di avere anche un’influenza sul prezzo di tutti gli altri titoli il cui andamento in Borsa è legato agli attivi finanziari di BlackRock». Questa situazione ha una conseguenza: «Influenza le scelte strategiche e operative di numerose imprese, condizionando anche la loro gestione del personale per quanto riguarda sia gli stipendi sia il numero di persone occupate».


Per Sergio Rossi vi sono poi rischi di instabilità finanziaria: «Le scelte fatte da BlackRock per quanto riguarda la composizione del proprio portafoglio di titoli possono spingere diversi altri attori nei mercati finanziari a seguire queste scelte, facendo perciò oscillare al rialzo o al ribasso i prezzi di numerosi titoli nei mercati finanziari». Una situazione che per il professore «potrebbe comportare lo scoppio di una crisi finanziaria, o perlomeno un rischio di insolvenza, dunque di fallimento, per le imprese le cui azioni subiscono un forte crollo dei prezzi in Borsa. Se ciò dovesse pregiudicare la solidità di BlackRock, ci potrebbe essere una crisi finanziaria sistemica, simile a quanto osservato con lo scoppio della bolla dei mutui subprime negli Stati Uniti». Uno scenario tutt’altro che rassicurante. Con buona pace di Larry Fink che, conclude Sergio Rossi, «sfrutta questa sua posizione dominante per massimizzare i suoi profitti a discapito del bene comune».


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"RocciaNera balla col mattone


La società statunitense di gestione d’attivi è sempre più presente sul mercato immobiliare confederato attraverso quote nelle aziende più proficue


 

Il mattone, in Svizzera, rende e lo ha capito anche BlackRock. Se c’è un settore dove la società americana ha investito particolarmente nella Confederazione quello è il settore immobiliare per il quale controlla – secondo i dati di Wav – il 6% delle azioni quotate. La società americana è il primo azionista e detiene il 12,3% di Swiss Prime Site, la sedicente “principale società immobiliare quotata in Svizzera” che possiede proprietà per un valore di mercato di circa 12 miliardi di franchi. Swiss Prime Site è attiva soprattutto sugli stabili commerciali ed ha appena acquistato il Centro commerciale di Lugano Sud a Grancia. BlackRock possiede inoltre azioni per più di 100 milioni di franchi svizzeri nelle altre più importanti società del settore: Psp Swiss Properties (8,1%), Mobilo Holding (7,5%) e Allreal Holding (6,1%).

 

Ma non è tutto. Se guardiamo ai tre principali azionisti di questi colossi dell’immobiliare elvetico, a fianco di BlackRock, troviamo sempre Ubs e Credit Suisse: in queste banche BlackRock è a sua volta un importante  azionista (6,2% in Credit Suisse, 5,8% in Ubs), ciò che significa che la quota indiretta del gruppo di Larry Fink su queste società è ancora più importante. Inoltre, le due banche elvetiche sono loro stesse tra i più importanti investitori immobiliari. Lo abbiamo visto ad esempio con il caso del nuovo Polo sportivo e degli eventi di Lugano, dove gli edifici commerciali sono stati affidati proprio a Credit Suisse.

 

Ma non è finita qui, perché fra i più grandi attori immobiliari elvetici troviamo anche SwissLife, la più grande compagnia assicurativa sulla vita della Svizzera. Swiss Life è uno dei principali investitori immobiliari in Europa dove gestisce e amministra beni immobili per un valore di 116 miliardi di franchi. In Ticino, ad esempio, ha promosso il nuovo quartiere in Via Lepori a Massagno investendo 75 milioni per la creazione di 167 appartamenti suddivisi in 3 edifici. E chi è il principale azionista di SwissLife? BlackRock ovviamente, con il 7,1%, seguito da Ubs.

 

 

Forse non la si vede, ma la lunga mano di Larry Fink arriva anche alle nostre latitudini. E tocca da vicino un settore molto sensibile come quello del mattone. Un settore che, nel 2021, ha generato profitti milionari. Profitti che si sono trasformati in dividendi che finiscono direttamente nelle casse di BlackRock. SwissLife, ad esempio, ha proposto quest’anno di versare 25 franchi di dividendo per azione: per “RocciaNera” significa 60 milioni di franchi di guadagni. Non è un caso che il settore sia sempre più importante per il gruppo: nel 2010, la società possedeva azioni di sei diverse società per un valore di 100 milioni di franchi; ora si è arrivati a circa 2 miliardi distribuiti su 17 aziende.

 

 

La presenza di BlackRock sul mercato immobiliare elvetico pone numerose questioni perché va ad influenzare un bene primario come l’alloggio. Società come Allreal e Mobimo sono tra i più importanti proprietari di appartamenti della città di Zurigo, come è stato dimostrato da un’inchiesta del sito investigativo Reflekt. Appartamenti e case che sono quindi indirettamente posseduti dal colosso della finanza ombra basato a New York.           


Pubblicato il

07.06.2022 10:28
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