Avanti, un’altra canna

Facciamo un’altra canna alla galleria del Gottardo. Non mettiamo ostacoli al traffico. Più traffico significa un’economia che galoppa. L’economia è lì che morde sul freno della ripresa. Scalpita, lo sento. In un eventuale “lascia o raddoppia”, lasciare sarebbe da vigliacchi. Qualcosa bisogna pur rischiare per diventare più ricchi. Ed è ovvio che si punti sempre all’incremento della ricchezza. Chi sarebbe tanto fesso da puntare al raddoppio della povertà? Quella galleria va raddoppiata, se non quadruplicata, quintuplicata! Sì, abbattiamo le Alpi, nefasto ostacolo sulla via del rilancio economico. Ah, che sogno vedere allegre colonne di automobili dalle schiene lucenti che serpeggiano veloci lungo il Ticino. L’immagine serena di una mobilità senza intoppi. Mobilità significa libertà, alla fin fine. Liberiamoci. E tacciano finalmente le cassandre sempre pronte ad agitare lo spettro dell’inquinamento. L’inquinamento non esiste, è un’invenzione dei comunisti. Anche l’autostrada ha la dignità di un piccolo ecosistema. Già m’immagino i maestosi cervi dalle corna ramose che scorazzano festosi negli spartitraffico, oasi di oleandri che mandano argentei bagliori di fuliggine. E i cerbiatti che brucano graziosi il muschio sulle pareti del tunnel. Mentre gli scoiattoli si arrampicano giocosi sulle colonnine di soccorso e i coniglietti occhieggiano sotto i guardrail. I rospi e porcospini spesso si suicidano attraversando la strada ma è a causa del loro carattere notoriamente melanconico depressivo. Si capisce. L’ippopotamo è allegro e pacioccone perciò non trovate mai ippopotami morti sulle autostrade. Un po’ di logica e l’assioma si fa subito chiaro e disteso. Com’è chiaro che le autostrade non sono state create per ospitare mostruosi ingorghi. L’automobilista non può soffermarsi sulle autostrade. Esse sono fatte per essere attraversate velocemente e subito dimenticate. Chi vuole contemplarle in genere decide coscientemente di abitarci accanto. Ed è una fortuna farsi cullare dal ronzio delle macchine che imita lo scorrere di un fiume. Suvvia, l’inquinamento è un problema del passato. Ormai è migliorata la qualità dell’aria. L’asma è una malattia psicosomatica, viene solo a quelli di sinistra. Per quelli di destra c’è il balsamo dell’economia che gira ad aprire i polmoni. Come si respira bene in un paese dove le merci si spostano freneticamente. Una giostra mondiale. E noi vorremmo rimanere in disparte? Sta bene. Affrontiamo l’ipotesi assurda che il traffico possa produrre effetti dannosi. Ebbene anche il fumo fa male ma questo non ha frenato la vendita delle sigarette. È una legge dura ma è così, l’economia reclama le sue vittime. Accetto il compromesso, sulla seconda canna del tunnel del Gottardo faremo mettere un cartello «questo foro nuoce gravemente alla salute». Dopo di che liberi tutti di attraversare un Ticino con autostrade a quattro corsie da Airolo fino al doppio ponte di Melide giù, giù fino alla dogana di Chiasso. Alla frontiera, fermi tutti. Lì ci vuole l’esercito che controlla. Anche la mobilità vuole i suoi bravi distinguo.

Pubblicato il

23.01.2004 14:00
Flavia Parodi
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