Attention à la sauce hollandaise

Uno di Nicolas Sarkozy può anche dire che non ha la statura per fare il presidente della Francia e va bene, passi. Ma François Hollande decisamente non ha il nome, e questo è davvero peggio. Lo dicevano i latini "Nomen omen". Cosa vuol dire? Significa che il candidato socialista potrebbe essere un infiltrato olandese nel cuore della Francia. Peggio, e qui potrebbe esserci un risvolto parapsicologico, Hollande in realtà è una reincarnazione della celebre spia olandese Mata Hari che proprio in Francia fu giustiziata per il suo ficcanasare troppo al servizio dei tedeschi. Ah, la nemesi storica! Attenzione, o elettori, a non cascare nel tranello. Quell'altro, il presidente uscente, che sembra avere "le physique du rôle" per arrivare dai Paesi Bassi è invece quello più adatto per far ancor più grande la grandeur française. Tanti puffi prima di lui hanno fatto la fortuna dei transalpini da Luigi XIV a Napoleone, tanto per citare i più noti. Quindi i centimetri potrebbero essere un buon metro di giudizio per gli elettori francesi.
Ma torniamo ai giorni nostri, al ballottaggio di inizio maggio per la conquista dell'Eliseo. In un mondo ideale sarebbe stato bello poter immaginare che tra i due litiganti fosse la terza a godere. Purtroppo però probabilmente i tempi non sono ancora maturi per la meritevole Marine Le Pen. Scegliere lei avrebbe voluto dire avere il coraggio di mandare al diavolo l'Europa e tornare a coltivare il proprio orticello, in ossequio a un programma politico che potremmo sintetizzare nel motto "più baguettes, meno cous-cous". In pratica sul regno che fu di Re Sole la mezzaluna dovrebbe tramontare.
Ma, siccome il rischio è presente – per quel che possono valere i sondaggi – il mio voleva essere un appello alla responsabilità. Per carità, o francesi, non datevi un presidente socialista! Non vorrete finire sprofondati in uno scenario di miseria e distruzione? Les misérables, lasciateli ai romanzi. Pensate solo a come hanno reagito le Borse l'indomani del risultato del primo turno. È questo quello che volete? Un'economia che ristagna? Magari tornare alla settimana lavorativa di 35 ore? Che schifo!
Se Hollande conquisterà l'Eliseo la Francia sprofonderà in un baratro. I francesi si ritroveranno di colpo impoveriti, più dell'uranio. Neanche le risorse per mantenere la sessantina di centrali nucleari che ne fanno uno dei paesi tecnologicamente più coraggiosi. Altro che i pavidi tedeschi che abbandonano l'atomo come un cucciolo sull'autostrada durante le ferie di agosto. Ah, francesi temerari, vi ricordate i bei tempi in cui si facevano esplodere gli atolli nel Pacifico? Adesso cosa è rimasto da far saltare? La Corsica?
E sarebbe Hollande l'uomo giusto per contrastare le ondate migratorie di massa? Un conto è colonizzare – e va benissimo – un conto è farsi colonizzare, e non va più bene. Cosa aspetteranno le forze oscure della sinistra per reagire, per finalmente sfoderare un po' di amor patrio? Che la Tour Eiffel diventi un minareto?

Pubblicato il

04.05.2012 14:30
Flavia Parodi