In evidenza

Cerca

Giustizia

Assolto per un vizio di forma l’imprenditore che taglieggiava gli operai

La Corte delle Assise criminali ha dovuto assolvere il titolare di un’azienda dall’accusa di usura aggravata. Motivo: le testimonianze delle vittime sono state assunte in assenza del legale dell’uomo.

Ci sono voluti quattro anni per convocare a processo un imprenditore accusato di aver sfruttato dodici operai. Ai giudici è bastata però una mattinata scarsa per dichiarare nullo il capo d’imputazione principale, quello di usura aggravata. E questo nonostante, nei giorni precedenti, il procuratore pubblico Daniele Galliano e l’imprenditore – assente in aula – avessero trovato un accordo: in cambio di una pena sospesa di 18 mesi, l’uomo avrebbe ammesso le proprie colpe per i reati di usura aggravata, amministrazione infedele e falsità in documenti. La Corte delle Assise criminali, chiamata di fatto a confermare questa intesa, ha però assolto l’imprenditore dal reato di usura. Il motivo: il suo diritto a essere sentito è stato violato in sede istruttoria, in quanto le testimonianze delle vittime sono state rilasciate senza la presenza dell’imputato e dei suoi legali. L’uomo è stato condannato a soli 12 mesi sospesi per amministrazione infedele e falsità in documenti.

 

L’imprenditore di origine valtellinese – ricordiamo – era accusato di avere taglieggiato per oltre tre anni alcuni ferraioli italiani attivi su importanti cantieri in Ticino, tra cui quello dell’AlpTransit di Sigirino. L’inchiesta era partita nel marzo 2017 su segnalazione di Unia. Alcuni operai avevano testimoniato di essere stati vittima di sfruttamento: alle agenzie interinali che li avevano assunti per lavorare per conto della società ticinese dell’imprenditore veniva comunicato un monte ore nettamente inferiore a quello effettivamente svolto; in alcuni casi, inoltre, i lavoratori erano persino costretti a restituire parte dello stipendio che era stato loro versato.

 

>> LEGGI ANCHE: Imprenditore a processo per aver sfruttato 12 operai

 

Secondo il procuratore pubblico, che ha firmato l’atto d’accusa nel dicembre 2020, le due principali componenti del reato di usura erano state adempiute. Vi era lo sfruttamento dello stato di bisogno degli operai, poco qualificati, in situazione di vulnerabilità e poco avvezzi alle normative elvetiche. C'era anche una manifesta sproporzione del guadagno, dato che l'imputato ha versato stipendi per 145.000 franchi anziché i 248.000 che avrebbe dovuto pagare se avesse rispettato le normative contrattuali svizzere.

 

I giudici, tuttavia, non si sono pronunciati nel merito della questione, limitandosi ad affermare che sarebbe stato molto difficile, da un punto di vista soggettivo, provare che l’imputato fosse effettivamente a conoscenza dello stato di bisogno, di dipendenza e dell’inesperienza degli operai taglieggiati.

 

A motivare l’assoluzione per il reato di usura è stata però l’inutilizzabilità dei verbali d’interrogatorio delle vittime. Non è la prima volta che i giudici stralciano questo reato per un vizio di forma. Nel 2019, la Corte delle Assise criminali di Lugano aveva assolto quattro imputati accusati di aver decurtato illegalmente i salari di undici operai. Il giudice Mauro Ermani aveva spiegato che la Corte era stata obbligata ad applicare il principio "ne bis in idem", a causa di un precedente abbandono del procedimento per gli stessi fatti. A fine 2021, invece, i titolari di una società con sede in Ticino erano stati condannati per usura aggravata. In quell’occasione, la Corte presieduta da Marco Villa aveva riconosciuto lo sfruttamento dello stato di bisogno di diversi operai.

 

Pubblicato il

16.12.2024 15:26
Federico Franchini
Editore

Sindacato Unia

Direzione

Claudio Carrer

Redazione

Federica Bassi

Francesco Bonsaver

Raffaella Brignoni

Federico Franchini

Mattia Lento

Indirizzo
Redazione area
Via Canonica 3
CP 1344
CH-6901 Lugano
Contatto
info@areaonline.ch

Inserzioni pubblicitarie

Tariffe pubblicitarie

T. +4191 912 33 88
info@areaonline.ch

Abbonamenti

T. +4191 912 33 80
Formulario online

INFO

Su di noi

Iscrizione newsletter

Impressum

Privacy Policy

Cookies Policy