Asilo più selettivo

Su questo argomento val la pena tornare sempre: è un tormento non è un tormentone. Mi riferisco all'eterna questione dei richiedenti l'asilo che si chiamano così ma in realtà sono in età da liceo e oltre. Già lì capiamo la contraddittorietà di questa categoria umana. L'Unione Democratica di Centro da sempre s'impegna per cercare di inasprire le disposizioni che regolano le procedure d'asilo. Per un motivo semplice e lampante: se non ci svegliamo, tutti i disgraziati del globo verranno qui nella nostra Svizzera ad approfittare dei nostri aiuti che troppo generosamente elargiamo. Allora ci vogliono leggi più severe, ancora più severe di quelle attualmente in discussione a livello federale. Ecco la proposta.
Fermo restando che chiunque scappi dal proprio paese per qualunque motivo è un vigliacco, può presentare domanda d'asilo:

1.    Chi è arrivato nel nostro Paese con un regolare volo di linea per intermediazione di un tour operator internazionalmente riconosciuto. C'è l'obbligo di esibire carta d'imbarco e voucher per la prenotazione alberghiera (che preferibilmente dovrebbe essere in una categoria superiore alle tre stelle). Quindi gente che arriva in barcone, prego astenersi.

2.    Il candidato sarà preso in considerazione solo se avrà con sé documenti ancora validi. Si arrangi lui a richiedere i timbri agli aguzzini del proprio regime.

3.    È richiesta la padronanza delle quattro lingue nazionali e almeno una conoscenza passiva dello schwiizerdütsch (o come cavolo si scrive). Così non dobbiamo spendere milioni in interpreti per cercare di comunicare con gente alloglotta.

4.    L'aspirante rifugiato dovrebbe avere addosso almeno mille franchi in contanti per le piccole spese. Chiudiamo un occhio se sono il frutto di spaccio solo se il candidato dispone di un patrimonio personale superiore al milione di franchi preferibilmente depositato in una banca svizzera.

5.    Il/la richiedente non deve avere famiglia. Neanche un parente in linea diretta sia esso ascendente o discendente. Così evitiamo tentativi pietosi di ricongiungimento familiare che creano il fastidioso effetto clan.

6.    Veniamo alle motivazioni della domanda. Il postulante deve provare con certificati medici di essere stato torturato per più di 12 ore continuate. È importante che non siano state interrotte: per esempio due sedute di tortura da 6 ore con pausa in mezzo invalidano automaticamente la richiesta d'asilo. Naturalmente i certificati devono essere controfirmati dai torturatori in mancanza di altri testimoni attendibili.

7.   Quelli sul cui capo pende una sentenza di morte possono cercare rifugio in Svizzera anche se la stessa non è ancora stata eseguita. E non dite che manchiamo di umanità! L'importante è presentare la comunicazione scritta della sentenza con le motivazioni. Non è comunque escluso che le autorità elvetiche si trovino d'accordo col verdetto pur non prevedendo nel nostro Paese la pena capitale.

8.   Ma non sarebbe più facile farla finita con 'sta buffonata dei diritti dell'uomo?

Pubblicato il

08.06.2012 14:30
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