L'arte contemporanea in cui finora eccelle il Lac di Lugano è quella consistente nel subappaltare i lavori, abbassare le paghe, versare salari in nero, ricattare gli operai e obbligarli a fare straordinari non pagati. La performance più realistica ha avuto luogo lo scorso 10 maggio: degli artisti vestiti da poliziotti si sono presentati sul cantiere e hanno arrestato prima il procacciatore di operai in nero e poi il direttore della ditta appaltatrice. Sulla scena anche l'Architetto, l'Impresario e il Presidente di Lugano Airport, così bravi nei loro rispettivi ruoli che molti spettatori hanno creduto di trovarsi di fronte a veri arresti. C'è di più. Per rendere più intrigante la storia, il giorno successivo gli organizzatori hanno fatto apparire nella pagina economica di un quotidiano cantonale la possibile risposta alla domanda del pubblico ormai appassionatosi alla vicenda: dove saranno finiti i soldi risparmiati di subappalto in subappalto tirando sul costo della manodopera? La sintassi imita quella caratteristica dei comunicati dell'Agenzia telegrafica svizzera: «Inizio d'anno in forte crescita per Adecco: nel primo trimestre la principale società mondiale attiva nel settore dell'intermediazione di impieghi temporanei ha realizzato un utile netto di 100 milioni di euro (126 milioni di franchi), il 77 per cento in più dello stesso periodo del 2010. Il risultato operativo è aumentato del 57 per cento a 158 milioni, mentre il fatturato ha raggiunto 4,92 miliardi di euro (+24 per cento)…». Il gruppo Adecco, prosegue il comunicato, è domiciliato a Chéserex nel Canton Vaud e ha la sede amministrativa a Glattbrugg nel Canton Zurigo. Meno male, si saranno detti i lettori che hanno colto il collegamento: tutti soldi che rimangono qui da noi e contribuiscono alla nostra ricchezza e al nostro benessere. Un osservatore puntiglioso potrebbe però far notare che la performance del Palace non è originale, perché questa maniera di procurarsi ricchezza e benessere è già stata messa in scena altre volte. Per esempio il 18 aprile 1898. Quel giorno in Gran Consiglio si discuteva se prolungare o no la deroga alla legge che proibiva di far lavorare nelle fabbriche i ragazzi minori di 14 anni, deroga che il Consiglio di Stato aveva concesso dal 1888 al 1897. Il granconsigliere liberale avvocato Plinio Perucchi, futuro presidente di quel consesso, si alzò a parlare per sostenere la continuazione della deroga. Il motivo? «…qualora i proprietari dei setifici dovessero licenziare questi ragazzi, sarebbero costretti a chiudere i loro opifici». Il Perucchi probabilmente era azionista o difendeva professionalmente gli interessi dei proprietari delle filande. Che siano azionisti oppure in altro modo coinvolti in Adecco o nel consorzio Comsa-Edimsuisse o nella Ipi Industrial Plans SA anche l'Architetto, l'Impresario e il Presidente di Lugano Airport? In tal caso la performance acquisterebbe un ulteriore fascino. Come si vede, nonostante la crisi c'è ancora un pubblico ben disposto nei confronti delle manifestazioni artistiche.
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