Il prossimo 29 novembre sarà Black Friday, la giornata dei grandi sconti (veri o presunti) importata dagli Stati Uniti. Il Venerdì Nero, amato dai proprietari della grande distribuzione e dai consumatori più incalliti, negli ultimi anni registra un crescente dissenso tra i commercianti dei piccoli negozi e i consumatori più attenti. Di certo, tra coloro che meno l’apprezzano, troviamo le dipendenti confrontate all’isteria d’acquisto compulsivo tipico della giornata. Tanto più che il Venerdì Nero è la vigilia del periodo di sovraccarico lavorativo dovuto agli acquisti natalizi. Dal lunedì successivo infatti, le venditrici saranno confrontate con 24 giorni di aperture ininterrotte fino a Natale, tre domeniche incluse. Comprendendo forse l’importante sforzo richiesto alle proprie collaboratrici, il Centro Lugano Sud di Grancia ha voluto compiere un gesto di magnanimità. Nella lettera di domanda di apertura straordinaria fino alle 21 del Black Friday, la direzione del centro commerciale luganese scrive di voler rinunciare all’apertura serale del giovedì precedente, chiudendo ad orari feriali normali. Un gesto accolto positivamente dalle lavoratrici e, come tale, recepito da Unia. Il sindacato infatti, al pari delle associazioni padronali e delle altre organizzazioni sindacali, è chiamato a esprimersi sulle domande di aperture straordinarie inoltrate dai singoli commerci. La prima domanda giunta sulle loro scrivanie è stata proprio quella del Centro commerciale di Grancia. Apprezzando il gesto di chiudere il giovedì sera per evitare alle dipendenti un doppio impegno consecutivo, Unia formula un preavviso favorevole. Nei giorni seguenti fioccano le richieste degli altri gruppi della vendita al dettaglio per tenere aperto fino alle 21 il Black Friday. A differenza di Grancia, del gesto di magnanimità e rispetto nei confronti delle dipendenti non c’è traccia. Unia preavvisa negativamente le richieste, rimarcando la diversa sensibilità manifestata dal Centro commerciale di Grancia. La speranza che altri grandi gruppi seguano il buon esempio, s’infrange nel giro di pochi giorni. A scrivere una nuova domanda è Grancia, dove annuncia di aver cambiato idea e di voler chiudere alle 21 anche il giovedì. Credere che la direzione di Grancia abbia cambiato idea senza l’intervento esterno, è come credere che Natale arrivi due volte. Molto più probabile che il telefono a Grancia abbia squillato ripetutamente per invitare la direzione a ritirare quell’iniziativa “buonista” verso le dipendenti. Infine, una precisazione utile ai lettori. Poiché padronato e Ocst (insieme con altre presunte sigle sindacali), riuniti nella Commissione paritetica, hanno preavvisato favorevolmente le aperture straordinarie del Venerdì Nero, il preavviso negativo di Unia non è bastato a impedire l’apertura prolungata di due sere di fila.
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