Anno XXIV - N°7- 30 aprile 2021

L'editoriale
29.04.2021

di 

Claudio Carrer

Quello che celebriamo quest’anno non è un Primo Maggio tutto virtuale con strade e piazze deserte come è stato quello del 2020, ma non sarà nemmeno una “normale” Festa dei lavoratori, perché in questi luoghi, da 131 anni simbolo della lotta internazionale del movimento operaio, si potranno tenere soltanto delle piccole azioni con pochi partecipanti, supportate da iniziative nella realtà digitale. La situazione pandemica e le necessarie misure sanitarie non consentono di fare di più. Ancora una volta, le salariate e i salariati, in Svizzera come altrove, non possono incontrarsi per lottare uniti, per diffondere le loro ragioni, per vivere appieno lo spirito di questa giornata. Bisogna allora sfruttare ogni occasione alternativa che è stata pensata per sopperire alle circostanze, perché del Primo Maggio c’è quest’anno più bisogno che mai.

Articoli

Quarto potere
03.05.2021

di 

Federico Franchini

La Svizzera un paese modello per la libertà  di  stampa?  Non  proprio  secondo Gilles Labarthe, giornalista e ricercatore romando che ha da poco pubblicato   un   libro   sull’inchiesta   giornalistica  nella  Confederazione  (Mener  l’enquête,  Antipodes).  Una  ricerca,  frutto  di  un  lavoro  di  dottorato  all’Università  di  Neuchâtel,  che   tocca   alcuni   aspetti   preoccupanti   come   le   difficoltà   d’accesso   alle  informazioni  ufficiali,  le  intimidazioni  giudiziarie  e  il  rapporto  di  forza  sempre  più  sfavorevole  di  fronte  alla  pletora  di  comunicanti  professionisti impiegati dal settore pubblico  e  privato.  Ciononostante, chi fa inchiesta sta sviluppando tutta  una  serie  di  metodi  per  liberarsi  dal  guinzaglio.  In occasione  dell’odierna giornata    mondiale della libertà  di  stampa  abbiamo   cercato   di   approfondire   alcuni di questi aspetti con l’autore della ricerca, lui stesso confrontato con  queste  problematiche  nell’ambito della sua attività giornalistica.

Giustizia & Società
29.04.2021

di 

Claudio Carrer

Disoccupazione e sottoccupazione crescono, gli impieghi precari proliferano, il rispetto delle norme legali in materia di salari e condizioni di lavoro viene meno e a pagarne il prezzo più elevato sono le persone fragili, in termini sia economici sia di salute. Sono gli effetti deleteri di 14 mesi di pandemia e soprattutto del mancato ascolto del celebre appello che udiamo sin dal marzo 2020 “Nessuno va lasciato indietro”. La situazione è «preoccupante anche per i mesi a venire», denuncia l’Unione sindacale svizzera (Uss), formulando tutta una serie di rivendicazioni tese a ricomporre la frattura sociale: a partire da quella di un salario minimo legale di 22 franchi l’ora.

Società
05.05.2021

di 

Mattia Lento

Il naturale è queer. È questo ciò che sembrano volerci dire i curatori della nuova mostra allestita presso il Museo di Storia naturale di Berna. Queer è l’aggettivo, un tempo usato con disprezzo in ambito anglosassone per designare “i froci”, utilizzato oggi per definire positivamente chi non si riconosce nel modello eterosessuale o binario. Letteralmente “queer” è in inglese qualcosa di “bizzarro”, di “particolare” di “strambo”, ciò che eccede la norma. Oggi sappiamo benissimo, a dircelo sono la scienza, l’antropologia, la ricerca storica, la psicologia, la medicina che la norma, ovvero la rigida suddivisione tra genere maschile e genere femminile, è un costrutto culturale che non corrisponde affatto alla realtà. Come afferma Simon Jäggi, curatore della mostra insieme a Christian Kropf, «maschile e femminile esistono come categorie, ma sono due poli di un ampio spettro all’interno del quale si collocano le numerose varianti sessuali e di genere presenti nell’essere umano».

Rubriche

La mano invisibile
29.04.2021

di 

Silvano Toppi
A briglie sciolte
29.04.2021

di 

Franco Cavalli
Affari nostri
29.04.2021

di 

Serena Tinari
Eurovisioni
29.04.2021

di 

Roland Erne
Spazio Amnesty
29.04.2021

di 

Sarah Rusconi
Dolce casa
29.04.2021

di 

Adriano Venuti
Scritti per area
29.04.2021

di 

Avvocato Costantino Castelli

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