Anno XXIII - N°7- 24 aprile 2020

L'editoriale
23.04.2020

di 

Claudio Carrer

Quali luoghi di lavoro e in che misura rappresentano una fonte di contagio del Covid-19? Cosa sappiamo dell’attività professionale svolta dagli oltre 28mila positivi e dai 1.500 morti sin qui registrati in Svizzera? Tra le persone che nelle ultime settimane di parziale lockdown hanno lavorato nei supermercati, nelle aziende di trasporto, nella logistica, nella sicurezza pubblica e privata o in altri ambiti, quante si può ritenere abbiano contratto il virus svolgendo l’attività professionale? Nessuna idea, rispondono le autorità federali. «In Svizzera non si raccolgono dati di questo tipo», è stato spiegato in una delle recenti conferenze stampa degli esperti della Confederazione.
Eppure sarebbe utile avere qualcuna di queste risposte, soprattutto in vista della ripresa delle attività economiche che nelle prossime settimane rimetterà in circolazione decine di migliaia di lavoratrici e di lavoratori.

Articoli

Emergenza Coronavirus
23.04.2020

di 

Claudio Carrer

«Se si fosse preso atto dei dati medici in gran parte conosciuti già a fine febbraio e se si fosse stati capaci di separare ideologia, politica e medicina, oggi la Svizzera si troverebbe molto probabilmente in una situazione migliore: non saremmo il secondo paese con il più alto numero di positivi al Covid-19 e avremmo un numero significativamente più basso» di morti. Inoltre, «con ogni probabilità, non avremmo un “lockdown” parziale della nostra economia e nemmeno la discussione su come uscirne». Ad affermarlo è il cardiochirurgo zurighese e profondo conoscitore della realtà asiatica Paul Robert Vogt.

Un progetto ticinese
23.04.2020

di 

Federico Franchini

Da un lato i potenti gettiti che irrigano le terre assetate. Dall’altro le braccia che portano innaffiatoi riempiti tramite una pompa a pedali. A pochi metri una dall’altra, sul Piano di Magadino, convivono realtà agricole diverse. La cooperativa in costituzione Seminterra produce piantine e ortaggi biologici attraverso un approccio collettivo e solidale. Ne parliamo con uno dei promotori.

L'intervista
23.04.2020

di 

Francesco Bonsaver

Il governo ticinese ha deciso di allentare ulteriormente la presa sulle attività lavorative, allargando notevolmente le maglie la prossima settimana per industrie e cantieri, alzando in particolare il numero di dipendenti autorizzati a lavorare. Senza il rispetto delle prescrizioni sanitarie, si rischia una ripartenza dei contagi. Unia, a differenza delle associazioni padronali e di Ocst, giudica frettolosa l’apertura senza la possibilità di realizzare controlli capillari. Un aspetto assai problematico nelle industrie. Ne parliamo con il sindacalista Vincenzo Cicero.

Pandemia e sindacato
23.04.2020

di 

Loris Campetti

È difficile coniugare due termini come ‘distanziamento sociale’ e ‘sindacato’. Fin dagli albori, sindacato è stato sinonimo di condivisione, fisicità, assemblee, cortei, carezze persino, strette di mano. Oggi tutto diventa virtuale… «Non tutto, gli operai costruiscono oggetti reali con le mani insieme ad altri operai in carne e ossa e i delegati che li rappresentano parlano con loro, afferma la segretaria generale della Fiom Francesca Re David.

La sentenza
23.04.2020

di 

Francesco Bonsaver

Per la prima volta, in Svizzera, una persona è stata condannata per tratta di esseri umani impiegati nei cantieri elvetici. La sentenza, destinata a far giurisprudenza nel campo, è stata emessa a Ginevra contro un imprenditore lituano per aver impiegato dei lavoratori retribuendoli a paghe orarie variabili tra i 20 centesimi e i 6,50 franchi, imponendo loro condizioni di lavoro illegali, tra cui giornate lavorative infinite, festivi compresi.

Agricoltura
23.04.2020

di 

Federico Franchini

Da anni il giornalista Stefano Liberti viaggia per il mondo per raccontare storie e dinamiche dell'agricoltura. In questi anni ha scritto articoli e libri che parlano di accaparramento delle terre agricole nel Sud del mondo, di filiere agro-alimentari (pomodoro, soia, maiali eccetera) o del potere crescente della grande distribuzione. Lo abbiamo intervistato per capire alcune delle fragilità del sistema agricolo internazionale emerse nel contesto della pandemia del Covid-19.

Il ricordo
23.04.2020

di 

Maurizio Matteuzzi

Nel suo romanzo “L’ombra di quel che eravamo”, uno dei tre vecchi compagni che 35 anni dopo il golpe di Pinochet e gli altri colpi inferti dalla vita si ritrovano a Santiago per fare un ultimo gesto rivoluzionario, ricorda quando da ragazzo lo espulsero dal Partito Comunista sotto l’accusa di “deviazionismo di ultra-sinistra” per le sue simpatie guevariste.
Quel ragazzo era lui, Luis Sepúlveda, lo scrittore cileno morto a 70 anni il 16 aprile a Oviedo, nelle Asturie dove abitava, vittima del coronavirus.

Rubriche

23.04.2020

di 

Silvano Toppi
23.04.2020

di 

Giuseppe Dunghi

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