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L'editoriale | 09.04.2020 |
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Dopo quasi un mese di vita sospesa, tutte e tutti noi abbiamo una gran voglia di tornare ad una “normalità”, che già sappiamo non sarà la “normalità” cui eravamo abituati. Perché con il coronavirus dovremo imparare a convivere ancora a lungo. Ora ci troviamo in un momento in cui s’intravede il superamento della fase più acuta dell’emergenza sanitaria ed è giusto pensare e programmare il domani. Ma dobbiamo essere consapevoli che questo non ci consente di non guardare all’oggi, che è ancora molto complicato. Di qui la necessità di agire con estrema prudenza e gradualità. Non bruciando le tappe, come vorrebbero i più incompetenti e incoscienti attori politici ed economici di questo paese. È alla recente esperienza della Cina e di altri paesi che dobbiamo guardare e sono le donne e gli uomini di scienza che dobbiamo ascoltare. Tutti ci dicono che una ripresa prematura delle attività economiche è pericolosa e che dove è avvenuta si è dovuto richiudere. |
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Articoli |
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Il caso | 09.04.2020 |
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Lo scorso 13 febbraio, l’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) comunica su Twitter di aver inviato 17.000 mascherine a Wuhan, come sostegno per l’epidemia che colpisce la Cina. Meno di due mesi dopo, il 6 aprile, a Ginevra atterra un cargo cinese con a bordo 2,5 milioni di mascherine destinate agli ospedali svizzeri, tra cui quelli dello stesso Eoc. Col Covid-19, lo abbiamo appreso, tutto cambia velocemente; questo esempio lo dimostra in maniera chiara. Così come dimostra un’altra cosa: il dilettantismo della Svizzera di fronte alla pandemia. |
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Parola all'economista | 09.04.2020 |
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Una prestazione sociale universale come il reddito di base incondizionato. Questa la «via d’uscita collettiva» dalla grave crisi economica causata dall’epidemia di coronavirus indicata da Christian Marazzi, ricercatore sociale ed economista e professore all’Università di Losanna e alla Supsi. Le ragioni le spiega in un'intervista ad area, nella quale analizza anche la questione dell’inevitabile crescita del debito pubblico svizzero nel contesto dell’emergenza attuale. |
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Protezione dei lavoratori | 09.04.2020 |
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La decisione di chiudere cantieri e fabbriche in diversi cantoni ha lanciato un dibattito sulle priorità del Paese. Si devono adottare delle misure tali da garantire la salute delle lavoratrici e dei lavoratori oppure si devono mantenere aperte le attività economiche tentando di mitigare la crisi economica in arrivo? Tale approccio pone queste due opzioni sulla bilancia, come se fossero equivalenti. Tuttavia, non esiste un diritto al profitto, mentre il diritto alla salute esiste ed è riconosciuto dal diritto internazionale.
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Italia | 09.04.2020 |
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Covid-19 non guarda in faccia a nessuno, colpisce premier e poveracci, famiglie reali e homeless. Non allo stesso modo, però, e non con gli stessi strumenti e la stessa forza ci si può proteggere dal virus. Difficile per un carcerato, difficile per un rom, difficile per una lavoratrice del sesso, difficile per un migrante. |
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Il reportage | 09.04.2020 |
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All’ingresso della sede della Geotrans, in un capannone di recente costruzione nella zona industriale di Catania, è in bella mostra una copia de I Siciliani, una rivista nota per le sue inchieste sulla mafia e perché il suo fondatore, il giornalista Pippo Fava, fu ucciso in un agguato nel 1984. Il mensile non è stato messo lì per caso. Questo luogo fino a un anno fa apparteneva a Vincenzo Ercolano, rampollo di una delle più note famiglie di Cosa nostra catanese e fratello di Aldo, condannato proprio per l’omicidio di Fava, e a lasciarlo su un tavolino sono stati i suoi ex dipendenti, per segnalare che ora non hanno più nulla a che fare con il padrone mafioso. |
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