|
|
L'editoriale | 05.11.2020 |
|
|
Da un lato una situazione sanitaria sempre più preoccupante, lavoratrici e lavoratori che operano sui fronti più caldi esausti e delusi, interi rami economici (si pensi alla ristorazione o alla cultura) prossimi al collasso e i cittadini viepiù preoccupati, disorientati e insofferenti. Dall’altro lato le autorità politiche che, tenute ben strette al guinzaglio dal potere economico, navigano a vista, con confusione, improvvisazione e ritardo. È così che la Svizzera sta affrontando la seconda violentissima e inattesa (complici queste medesime ragioni) ondata di contagi da coronavirus, con cui dovremo fare i conti ancora a lungo. Almeno fino all’altro capo dell’inverno. Il Consiglio federale sta dando prova di immobilismo su tutti i fronti. |
|
|
|
Articoli |
|
Lavoro & Sicurezza | 10.11.2020 |
|
|
«Se non ci sono più infortuni sui cantieri, è solo una questione di fortuna. Perché negli ultimi anni il livello di sicurezza si è notevolmente abbassato, per usare un eufemismo». Parola di Carlo*, profondo conoscitore dell’edilizia cantonale grazie all’esperienza professionale maturata in quarant’anni di lavoro. Carlo ha scritto ad area dopo aver letto l’articolo relativo agli infortuni gravi e letali sui posti di lavoro, «L’inaccettabile morte al lavoro». Lo abbiamo incontrato.
|
|
|
Lavoro e salute | 05.11.2020 |
|
|
La temevamo ed è arrivata la seconda ondata di contagi, ma cosa ci portiamo dietro dalla prima? Come stanno le lavoratrici e i lavoratori che dopo un’estate relativamente tranquilla, si vedono nuovamente davanti uno scenario poco rassicurante? Come hanno superato la prima ondata e il lockdown? Ne abbiamo discusso con due psicologhe. |
|
|
Votazione del 29 novembre | 05.11.2020 |
|
|
L’iniziativa per multinazionali responsabili è nata dalla società civile, è appoggiata dai sindacati e dalle forze politiche progressiste, ma raccoglie ampi consensi anche in altri contesti sociali e politici. In questi giorni saremo chiamati a votare per l’iniziativa a favore di multinazionali responsabili. Se vincesse questa iniziativa, le grandi aziende con sede in Svizzera che operano anche all’estero saranno chiamate a rispondere legalmente davanti a un tribunale elvetico di eventuali abusi in materia di diritti umani, lavoro e ambiente. Alcune personalità ci hanno illustrato il punto di vista cristiano, imprenditoriale e borghese di chi è a favore dell’iniziativa. |
|
|
General Electric-Alstom | 05.11.2020 |
|
|
Nel 2014, l’americana General Electric (Ge) acquista la divisione energia del gruppo francese Alstom e crea un colosso mondiale del settore energetico. Un’operazione da 14 miliardi di dollari che si è però rivelata catastrofica. A pagarne le conseguenze sono i lavoratori, tra i quali le migliaia di persone impiegate nelle sedi del Canton Argovia. |
|
|
|
Rubriche |
|
|