Anno XV numero 20

L'editoriale
21.12.2012

di 

Gianfranco Helbling

Non ci voleva certamente l'ennesima strage degli innocenti a Newtown per ricordarci nell'imminenza del Natale quanto in tutte le società del mondo i diritti dell'infanzia siano sistematicamente negati. Le cronache ce lo ricordano ogni giorno. Anche qui. Dopo di che è facile mettersi il cuore in pace: chi commette certi reati lo bolliamo come mostro, quindi estraneo alla nostra comunità di persone civili. Non ci appartiene, non ne portiamo nessuna responsabilità. Eppoi da noi i bambini hanno tutto, dalla formazione all'occupazione del tempo libero, con tanto di feste comandate da McDonald e tanti bei pacchetti colorati per Natale: la più classica delle infanzie dorate.

Articoli

Max Frisch in libreria
21.12.2012

di 

Gianfranco Helbling

"Cercavamo braccia, sono arrivati uomini". Alzi la mano chi, fra i lettori di area, non ha mai citato questa frase per descrivere il rapporto ambivalente avuto dalla Svizzera nei confronti dell'immigrazione, specie di quella italiana. Tutti la conosciamo, quella frase, tutti l'abbiamo già detta, forse anche in più occasioni, e tutti sappiamo che è di Max Frisch. E qui ci fermiamo. Perché, salvo rare e certamente lodevoli eccezioni, nessuno di noi sa da quale opera esattamente provenga quella celeberrima frase.

Fabbriche della morte
21.12.2012

di 

Emanuele Confortin

Le fabbriche dell'Asia meridionale vengono spesso definite "trappole mortali", soprattutto da chi giorno dopo giorno si guadagna da vivere lavorandoci dentro. Strutture fatiscenti, spazi angusti divisi in celle sovraffollate di operai, anche minorenni; finestre sbarrate, poche uscite di sicurezza segnalate male e puntualmente chiuse a chiave, oppure ostruite da pile di cartoni. Poi mancanza di magazzini dedicati allo stoccaggio di materiali pericolosi, e la quasi totale assenza di sistemi di rilevamento incendi. Queste condizioni sono alla base di alcune delle peggiori tragedie sul lavoro della storia, non solo asiatica, accadute negli ultimi mesi.

Riforma Lamal 2007
21.12.2012

di 

Francesco Bonsaver

Ultimamente si fa un gran parlare dei progetti di riorganizzazione delle strutture dell'Ente ospedaliero cantonale (Eoc), ossia della sanità pubblica. Ma è una sola faccia della medaglia, seppur importante. Le mosse dell'Eoc sono la conseguenza diretta del nuovo contesto indotto dalla riforma Lamal che impone il finanziamento statale sia dei nosocomi pubblici sia delle cliniche private.

Mendicità su suolo pubblico
21.12.2012

di 

Claudio Carrer

Anche Losanna vuole cacciare i poveri dalle vie del centro città: seguendo i brutti esempi di Ginevra, Friburgo, Neuchâtel, Basilea, Zurigo e Lucerna, le autorità stanno per introdurre un sostanziale divieto di chiedere l'elemosina su suolo pubblico: la decisione del Consiglio comunale cadrà  solo in gennaio, ma i giochi ormai sembrano fatti. Colpisce che la proposta giunga da un esecutivo a maggioranza di sinistra e che essa ricalchi quasi per intero i contenuti di un'iniziativa popolare della destra. Purtroppo è così che vanno le cose nell'era dell'ossessione "securitaria".

Dramma di Collina d'Oro
21.12.2012

di 

Claudio Carrer

Esiste un Ticino diverso da quello che semina sentimenti di odio nei confronti dei lavoratori frontalieri, che li tratta come fossero dei ladri o addirittura li paragona ai ratti. Ci sono anche molte persone che sanno esprimere solidarietà e vicinanza, come dimostrano le prime reazioni positive a un'iniziativa a sostegno della vedova e dei bambini dell'operaio varesino deceduto lo scorso 28 novembre a Montagnola schiacciato dal camion dei rifiuti sul quale lavorava.

Rubriche

21.12.2012

di 

Alberto Nessi

Invitato dall'Assemblea di sciopero, il 5 dicembre scorso sono stato a Bellinzona a dire due parole sulla presenza della storia sociale nella nostra narrativa: basterebbe questo, immagino, per infastidire i leghisti di casa, che qualche giorno prima avevano vilmente e insensatamente attaccato, sul loro settimanale, un intellettuale che ha osato parlare di cultura, un musicologo come Carlo Piccardi, uno dei nostri pochi intellettuali che intervengono pubblicamente su temi che esulano dalla propria disciplina: in questo caso su "L'italianità del Ticino: cultura e anticultura" (Corriere del Ticino, 20 novembre). L'hanno attaccato perché è proprio la cultura che dà fastidio alla Lega.

21.12.2012

di 

Alice Niklewicz

Da cinque anni lavoro come pittore in una piccola impresa di pittura. Oltre a me e al mio capo c'è ancora soltanto un altro operaio. Ora ho dato la disdetta. Alla fine di dicembre farò il mio ultimo giorno di lavoro. Siccome attualmente non ci sono molti lavori in vista, il mio capo mi ha chiesto se eventualmente non sarei disposto a rinunciare alla tredicesima. Può farlo?

21.12.2012

di 

Franco Cavalli

Chávez, che il prossimo 10 gennaio dovrebbe incominciare il suo quarto periodo presidenziale, ha dovuto sottoporsi ad un nuovo intervento chirurgico per ulteriore ricaduta del suo tumore maligno. Dandone la notizia in un intervento televisivo molto emotivo, Chávez ha per la prima volta ammesso che il tutto potrebbe anche finire male, quando ha detto che "se dovesse capitarmi qualcosa, spero che Nicola Maduro diventi il mio successore". Quest'ultimo, sempre a partire dal prossimo 10 gennaio, dovrebbe diventare vicepresidente. La costituzione bolivariana del Venezuela prevede però che il vicepresidente rimpiazzi il presidente solo se quest'ultimo viene a mancare negli ultimi due dei sei anni del mandato presidenziale. Se invece viene a mancare prima, ciò richiede nuove elezioni presidenziali nel giro di un mese.

21.12.2012

di 

Loris Campetti

A volte ritornano. Se succede per sette volte in vent'anni c'è di che preoccuparsi. Berlusconi torna in campo o resta in panchina? La stucchevole metafora calcistica infarcisce un triller che gli italiani si sarebbero volentieri risparmiato. Ma il grave è che, come Berlusconi, altri centravanti tengono con il fiato sospeso una popolazione provata da una crisi che picchia duro sui ceti più deboli e da ricette liberiste che approfondiscono il fossato tra chi è sempre più povero e chi è sempre più ricco: anche Monti deve farci sapere se resterà in panchina oppure scenderà in campo.

21.12.2012

di 

Giuseppe Dunghi

Diciotto ettari di superficie: l'area di Valera, tra Rancate e Ligornetto, è l'unica nel Mendrisiotto rimasta libera dall'invasione del cemento. Se ne è occupata l'edizione del 20 settembre scorso di Falò con un'inchiesta che partiva dai depositi di carburanti installati in quella zona negli anni Sessanta fino alla raccolta di firme nell'estate di quest'anno per restituirla alla sua vocazione agricola. Nel 2003 i beni e i terreni della ditta proprietaria dei depositi, la Petrimex, fallita nel frattempo, erano andati all'asta e se li era aggiudicati per 11 milioni di franchi l'imprenditore Leonello Fontana, che ricevette poi 6 milioni dalla Confederazione per smantellare i serbatoi in disuso. Ora intenderebbe "valorizzare" l'area con insediamenti di tipo industriale e commerciale.