Angelo Mastrandrea

L'autore ha scritto 11 articoli
Lavoro & Dignità
03.02.2022

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Angelo Mastrandrea

Nell’area industriale di Novi Ligure, lo stabilimento della Campari è uno dei pochi neppure sfiorati da crisi aziendali e licenziamenti. Durante la pandemia, la produzione di bitter e crodini, liquori e spumanti non ha mai rallentato. Nonostante le chiusure e i coprifuoco abbiano ridotto gli aperitivi al bar, il calo dei consumi è stato compensato da un fenomeno nuovo: quello degli spritz domestici. Per questo, alla fine del 2020 i lavoratori hanno ricevuto dall’azienda uno stipendio in più, non in euro ma in azioni della società.

Italia
06.07.2021

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Angelo Mastrandrea

Nel palazzo che ospita il ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), in via XX Settembre a Roma, di fronte alla sala conferenze della Ragioneria generale, su una targa davanti a una porta si legge “Laboratorio McKinsey-Mef”. All'interno, ogni mattina un plotone di giovani economisti arruolati dalla multinazionale americana delle consulenze tra i migliori laureati delle università più prestigiose si siede alla scrivania e si mette ad analizzare dati, scrivere rapporti e sintetizzarli in formato powerpoint, con stile anglosassone e il tipico “metodo analitico” di McKinsey, tra i mugugni di funzionari e dipendenti ministeriali che si vedono sottrarre mansioni e ruolo.

Il reportage
09.04.2020

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Angelo Mastrandrea

All’ingresso della sede della Geotrans, in un capannone di recente costruzione nella zona industriale di Catania, è in bella mostra una copia de I Siciliani, una rivista nota per le sue inchieste sulla mafia e perché il suo fondatore, il giornalista Pippo Fava, fu ucciso in un agguato nel 1984. Il mensile non è stato messo lì per caso. Questo luogo fino a un anno fa apparteneva a Vincenzo Ercolano, rampollo di una delle più note famiglie di Cosa nostra catanese e fratello di Aldo, condannato proprio per l’omicidio di Fava, e a lasciarlo su un tavolino sono stati i suoi ex dipendenti, per segnalare che ora non hanno più nulla a che fare con il padrone mafioso.

La crisi di Alitalia
04.12.2019

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Angelo Mastrandrea

La crisi dell’Alitalia, vista dai cinque metri per due della cabina di pilotaggio di un Airbus in partenza da Roma, presenta non meno incertezze per il futuro che vista da terra. I piloti che mi ospitano su un volo di linea (a patto che non riveli il loro nome) esprimono timori per un ridimensionamento che appare senza fine e le lamentele per il progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro.

Terra dei fuochi
21.11.2019

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Angelo Mastrandrea

Nell’ottobre del 2015, Enzo Tosti si è sottoposto a un esame del sangue di routine «solo perché lo chiedeva mia moglie», racconta. A 56 anni, si sentiva bene e non sospettava nulla. Durante la settimana era impiegato come operatore socio-sanitario all’Associazione italiana assistenza svantaggiati di Afragola, un comune alle porte di Napoli, dove si occupava di pazienti con problemi psichiatrici. Nel tempo libero andava a caccia di discariche abusive. Quando lo avevo conosciuto, nella primavera del 2013, per farmi capire di che materiale fosse costituita l’emergenza rifiuti campana che aveva fatto il giro del mondo, mi aveva portato a vedere da vicino i cumuli di rifiuti abbandonati.

Ambiente & Lavoro
10.10.2019

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Angelo Mastrandrea

Per arrivare dalla terra alle tavole di mezza Europa, Svizzera inclusa, la frutta e la verdura dell’Agro Pontino impiegano poche decine di ore. Perché ciò accada, i contratti di fornitura siano rispettati e le grandi catene di super e ipermercati siano soddisfatte, accade che si utilizzino mezzi poco leciti. Non si tratta solo dello sfruttamento dei lavoratori, soprattutto immigrati, pagati pochi euro l’ora e costretti a turni massacranti, anche di notte. E neppure dell’utilizzo di sostanze dopanti e di antidolorifici per non sentire la fatica del lavoro nelle serre, come hanno dimostrato alcune denunce giornalistiche e inchieste giudiziarie. Parliamo, in questo caso, dell’utilizzo di prodotti vietati o addirittura contraffatti per gonfiare la produzione.

Lavoro e ambiente
29.08.2019

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Angelo Mastrandrea

Emanuele La Barbera, un veterinario palermitano quarantenne, cercava da tempo «un posto tranquillo e lontano da tutto» per avviare la produzione di formaggi freschi di capra. Finalmente credeva di averlo trovato sull’altopiano dell’Alfina, tra il lago di Bolsena e la città di Orvieto, a mille chilometri di distanza dalla sua città. In questa distesa di boschi e campi coltivati interrotti solo qua e là da casolari e masserie si è trasferito con sua moglie e ha messo in piedi una fattoria che ha chiamato “Il secondo altopiano”. La tranquillità sospirata è finita il giorno in cui ha visto una ruspa «enorme» al lavoro per dissodare un terreno vicino.

Il reportage
17.04.2019

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Angelo Mastrandrea

S. ha cominciato a cucire scarpe quando aveva otto anni. «Eravamo sette figli e dovevamo mantenerci da soli, con i primi guadagni sono pure riuscita a comprarmi il motorino», racconta. Non ha mai smesso e ancora oggi, tutte le mattine, quando il tempo è bello la si può vedere al lavoro davanti al portone della sua abitazione, in un vicolo del centro storico di Buonabitacolo. Qui, in questo paesino di appena 2.600 abitanti nell’estremo sud della Campania, il mestiere di cucitrice si tramanda di madre in figlia.

Lavoro e dignità
21.03.2019

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Angelo Mastrandrea

Lo chiamano il “passo Amazon”. «Svelto, veloce ma mai di corsa», lo raccontano così i lavoratori del centro di distribuzione di Passo Corese, un paesino tra le colline della Sabina 30 chilometri a nord di Roma dove la multinazionale del commercio elettronico ha aperto il secondo hub italiano. Lo devi tenere dal momento in cui timbri il cartellino con l’apposito badge, mentre sali o scendi le scale senza abbandonare il corrimano, ti dirigi alla postazione seguendo il percorso pedonale o svolgi le tue mansioni, fino a fine turno. Se non lo fai, rischi un feedback negativo, una sorta di ammonizione che peserà sul rate, il tuo punteggio personale, e in definitiva sull’assunzione, se non hai un contratto a tempo indeterminato.

Il reportage
30.05.2018

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Angelo Mastrandrea

Via Bologna non è una strada come le altre, a Casal di Principe, comune di poco più di ventimila abitanti a nord di Napoli divenuto tristemente celebre, grazie al best seller Gomorra di Roberto Saviano, per aver dato il nome all’omonimo clan malavitoso. Questo budello stretto e apparentemente anonimo, chiuso da alte mura che nascondono antiche corti risistemate, giardini con le palme e vecchie abitazioni contadine lievitate in ville e palazzine a più piani, è stato il quartier generale dei Casalesi. Una camorra imprenditrice e di estrazione contadina, alleata con la ’ndrangheta calabrese e ramificata in tutto il Nord Italia, che ha investito i proventi dei traffici illeciti nell’Est Europa e ha portato i soldi in Svizzera (nel 2013, in Canton Ticino le furono sequestrati 14 milioni di euro).

Il reportage
03.05.2018

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Angelo Mastrandrea

A vederla oggi, si fa fatica a pensare che appena quattro anni fa la Mancoop di Santi Cosma e Damiano, un paesino del basso Lazio a poche centinaia di metri dal vecchio Ponte borbonico sul fiume Garigliano che separa dalla Campania, sembrava destinata a diventare l’ennesimo relitto industriale del centro-sud Italia. All’epoca, i vecchi capannoni languivano abbandonati, i macchinari sigillati dal tribunale fallimentare, sul retro era accatastata una montagna di scarti della produzione di nastri per imballaggi, tra cui colle e solventi. Nel piazzale d’ingresso, in un metro quadro di terreno sottratto al cemento, gli operai che la occupavano da due anni avevano piantato qualche fiore e alcuni ortaggi. «È il nostro orto operaio, un simbolo di rinascita», dicevano.


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