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Immigrazione & dintorni

Altro che “casa dolce casa” quella in Italia

di

Dino Nardi

Frequentando il mondo associativo della comunità italiana in Svizzera e le riunioni promosse da Unia accade, sempre più spesso, di essere testimoni di discussioni animate da parte di proprietari di un’abitazione in Italia sui costi che queste comportano a mantenerle per poi essere utilizzate, al massimo, per qualche mese all’anno.

 

I toni delle discussioni su tale argomento salgono, poi, quando viene toccato il tasto delle tasse che si aggiungono ai costi di mantenimento di quella casa. Ovvero dell’Imposta Municipale sugli Immobili (Imu) e la tassa sui rifiuti (Tari) e, in particolare, se tra di loro vi è qualcuno che ha ricevuto dal suo Comune italiano – per quelle due tasse – l’ingiunzione al pagamento di arretrati per importi ammontanti ad alcune migliaia di euro!

 

Quasi sempre da queste discussioni emerge, infine, anche l’amarezza di alcuni per il fatto di venir poi strapazzati ignobilmente dal funzionario comunale di turno al quale si rivolgono per chiedere l’applicazione dei benefici previsti dalla normativa vigente a riguardo sia dell’Imu che della Tari per alcune categorie di residenti all’estero. Visto il ripetersi di queste deprecabili situazioni, è utile affrontare questo argomento anche in questa rubrica per consigliare a tutti gli interessati a quei benefici fiscali sulla casa in Italia di evitare di rivolgersi personalmente agli Uffici comunali per richiedere i benefici su Imu e Tari, bensì di richiederli inviando una richiesta scritta (per lettera raccomandata con ricevuta di ritorno) al Sindaco del Comune, con copia per conoscenza all’Ufficio Tributi dello stesso Comune, citando nella lettera la norma di legge che consente di aver diritto a tali benefici: per gli anni che vanno dal 2015 al 2019 nessun pagamento è dovuto per l’Imu e riduzione di due terzi per la Tassa sui rifiuti (Tari) per gli iscritti all’Aire titolari di una pensione locale del Paese di residenza (in Svizzera: Avs-Ai, Cassa pensione, Prepensionamento edilizia); per il 2020 per gli iscritti Aire cessano i benefici per l’Imu, tuttavia restano inalterati quelli per la Tari; per il 2021 per i residenti all’estero (indipendentemente se iscritti o meno all’Aire e financo dalla nazionalità) purché titolari di pensione Inps in Convenzione Internazionale è stata applicata una riduzione del 50% dell’Imu e sempre una riduzione di due terzi per la Tari; per il 2022, per gli stessi soggetti, lo sconto del 50% è stato aumentato al 62,5%; per il corrente anno (2023) viene nuovamente applicata la norma in vigore nel 2021 ovvero la riduzione Imu del 50%.

 

Qualora l’Amministrazione comunale insistesse nel negare tali benefici, come spesso sembra accadere, (si deve pretendere che lo faccia per scritto e non a voce) e a quel punto si dovrà presentare un ricorso avverso contro tale decisione alla Commissione Tributaria Provinciale allegando copia della corrispondenza intercorsa con l’Amministrazione comunale. A titolo informativo è utile sapere che il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale non necessita del supporto di un legale quando l’importo del contendere è inferiore a tremila euro

Pubblicato

Giovedì 16 Febbraio 2023

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