Comisiones obreras, Cgt francese, Cgt portoghese, Ig Metall e Verdi dalla Germania, Fiom e Cgil sono solo alcune delle numerose organizzazioni sindacali europee che hanno aderito all’Alter Summit di Atene del 7-8 giugno. Vi partecipano anche numerosi soggetti sociali e di movimento del Continente, nell’in- tento di costruire un terreno comune su azioni e strategie capaci di costituire a livello europeo un’opposizione alle politiche neoliberiste, incentrate su austerità e privatizzazioni. L’intento è dunque quello di unire le lotte oltre i confini nazionali, nella consapevolezza che solo una risposta collettiva europea può contrastare efficacemente il neoliberismo imperante. La scelta di Atene non è casuale. Se la Grecia è stata il laboratorio delle politiche di austerità, grazie all’esperienza del modello Syriza il paese ellenico può diventare la culla di un soggetto politico unico in grado di offrire alternative sul piano europeo. «Gli sviluppi odierni della crisi sono la negazione più grave della democrazia che l’Europa ha vissuto dalla fine della seconda guerra mondiale» si legge nel manifesto dell’Alter Summit sottoscritto da 189 organizzazioni. «I cittadini europei sono sottoposti a politiche punitive mentre tutti sanno che questa crisi deriva principalmente dal delirio dei banchieri, dalla incompetenza dei politici che avrebbero dovuto controllarli e da due decenni di diminuzione dei di salari e di sconti fiscali ai ricchi. Un neoliberismo punitivo che mette doppiamente in pericolo la democrazia». Le alternative esistono, secondo i promotori del vertice greco. Quel che manca – sottolineano – è una maggioranza politica in grado di mettere in pratica queste alternative e avviare il progetto europeo sulla strada della democrazia e del progresso sociale. L’Alter Summit può essere il primo passo verso il raggiungimento di questi obiettivi.
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